“Henri Cartier – Bresson. Fotografo” è il titolo della mostra che fino al 17 giugno 2018 resterà aperta al pubblico alla Mole Vanvitelliana di Ancona.
In esposizione140 scatti per immergersi nel mondo di uno frai i più grandi maestri del Novecento, per scoprire il carico di ricchezza di ogni sua immagine, testimonianza di un uomo consapevole, verso la realtà storica e sociologica.
Henri Cartier – Bresson non torna mai ad inquadrare le sue fotografie, non opera alcuna scelta, le accetta o le scarta.
Lo scatto è per lui il passaggio dall’immaginario al reale. Un passaggio “nervoso”, nel senso di lucido, rapido, caratterizzato dalla padronanza con la quale si lavora, senza farsi travolgere e stravolgere.
«Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà di percezione convergono davanti alla realtà che fugge. In quell’istante, la cattura dell’immagine si rivela un grande piacere fisico e intellettuale».
I suoi scatti colgono la contemporaneità delle cose e della vita. Le sue fotografie testimoniano la nitidezza e la precisione della sua percezione e l’ordine delle forme.
Egli compone geometricamente solo però nel breve istante tra la sorpresa e lo scatto. La composizione deriva da una percezione subitanea e afferrata al volo, priva di qualsiasi analisi. La composizione di Henri Cartier – Bresson è il riflesso che gli consente di cogliere appieno quel che viene offerto dalle cose esistenti, che non sempre e non da tutti vengono accolte, se non da un occhio disponibile come il suo.
«Fotografare, è riconoscere un fatto nello stesso attimo ed in una frazione di secondo e organizzare con rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo significano. È mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il cuore».
La mostra, curata da Denis Curti, è promossa dal Comune di Ancona ed è organizzata da Civita Mostre in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson e Magnum Photos Parigi.