Alla GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano, dal 16 marzo al 17 giugno 2018, è aperta al pubblico la mostra “ Boldini. Ritratto di signora”, a cura di Omar Cucciniello, Barbara Guidi e Alessandro Oldani.
In esposizione alcuni capolavori di Giovanni Boldini dedicati alla figura femminile e realizzati tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Una selezione di 30 opere tra dipinti, pastelli, disegni e incisioni documenta in modo esemplare il genere a lui più caro: il ritratto femminile mondano.
La straordinaria sequenza costituita dai tre grandi dipinti La contesse de Leusse, La passeggiata al Bois de Boulogne, che ritrae i coniugi Lydig, e la celebre Signora in rosa, ossia Olivia Concha de Fontecilla, mostra in successione cronologica (1889, 1909, 1916) la solidità di una formula collaudata e il contemporaneo avanzamento della sperimentazione formale, ma è anche esemplificativa della committenza di Boldini tra i due secoli. Una galleria del bel mondo dell’epoca, figure femminili delineate con sciabolate di colori accesi, pennellate veloci e accostamenti dissonanti: ad avvicinarle è la esemplare affinità stilistica, che evidenzia l’elaborazione di un modello di ritrattistica ufficiale ma antiaccademica e i risultati di grande raffinatezza e virtuosismo raggiunti da Boldini.
Una cifra che influenza gli artisti parigini, e non solo, attivi in questi anni, tra i quali un posto particolare occupa Paul-César Helleu, di cui GAM conserva uno straordinario corpus di 10 ritratti incisi a puntasecca, solitamente esposto solo in parte e che per l’occasione verrà per la prima volta presentato integralmente: il ritratto femminile vi è esplorato con gli stessi toni di inquieta mondanità di Boldini, a comporre una galleria di femmes fatales eleganti e nervose. I rapporti tra i due artisti, che strinsero una lunga amicizia che influenzerà molto lo stile di Helleu, sono testimoniati dal pastello Madame X dei musei ferraresi, che ritrae la cognata del pittore francese, stilisticamente assai prossimo al grande pastello L’Americana. Oltre che con questi dipinti, i fogli di Helleu si possono mettere a confronto con i disegni e le incisioni di Boldini, con cui condividono il tratto lineare ed elegante.
A introdurre l’esposizione, Boldini è richiamato attraverso il vibrante autoritratto del 1892, affiancato da tre piccoli bronzi di figure femminili di Paul Troubetzkoy, dalle collezioni della Galleria d’Arte Moderna, che si legano a Boldini per affinità estetiche, tematiche e biografiche.
Figlio di un principe russo, italiano di formazione ma cosmopolita per carriera, Troubetzkoy si affermerà a Parigi negli stessi anni come un richiestissimo ritrattista mondano, in sculture realizzate con una tecnica sprezzante e rapida, raffinatissima e brillante, dedicate in particolare alla celebrazione della bellezza femminile.
La mostra è promossa e prodotta da Comune di Milano – Cultura, dalla GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano, in collaborazione con il Museo Giovanni Boldini, la Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.