È dedicata a Gioachino Rossini, nel 150° anniversario della morte, la mostra che dal 17 aprile al 30 settembre 2018 è aperta al pubblico presso il Museo Teatrale alla Scala di Milano.
L’esposizione, curata da Pier Luigi Pizzi, comprende oltre 100 opere.
Con la mostra si inaugura la nuova illuminazione del Museo realizzata con Edison, il cui legame con la Scala risale al 1883 quando la sala del Piermarini divenne il primo edificio pubblico italiano illuminato elettricamente.
Nelle sale del primo piano saranno le luci a raccontare la figura e la musica di Gioachino Rossini evidenziando i numerosi ritratti e cimeli già presenti nelle collezioni, ai quali si aggiungono nuovi elementi tra i quali il manoscritto di Tancredi e uno schizzo scherzoso di alcune battute da aggiungere all’Attila verdiano. Alcuni dei più celebri costumi disegnati da artisti come Caramba o Zeffirelli e indossati da cantanti come Maria Callas, Giulietta Simionato e Lucia Valentini Terrani accolgono il visitatore, come personaggi rossiniani abitanti le sale del Museo.
Una teca raccoglie i gioielli di scena, inclusa una collezione di corone tra le quali quella indossata da Giuditta Pasta in Semiramide.
In occasione della mostra sono state restaurate diverse opere conservate nel Museo inclusi tre ritratti su tela del compositore a firma di Luigi Riccardi, Giovanni Pierpaoli e Vincenzo Camuccini e il busto in bronzo opera di Carlo Marochetti.
Gli spazi della Biblioteca “Livia Simoni” ospitano invece un percorso attraverso gli allestimenti scaligeri delle opere di Gioachino Rossini, da Alessandro Sanquirico alla recente Gazza ladra di Gabriele Salvatores attraverso storici spettacoli firmati tra gli altri da Nicola Benois, Jean-Pierre Ponnelle (sono visibili la maquette originale per Il barbiere di Siviglia e, ricostruita in scala ridotta, la scenografia de L’italiana in Algeri con i costumi originali), Luca Ronconi e Pier Luigi Pizzi.
Nella sala video una partitura interattiva, realizzata dall’Archivio Storico Ricordi in collaborazione con l’Archivio di Informatica Musicale dell’Università di Milano, mette a confronto i rondò della Cenerentola e del Barbiere.
La mostra è arricchita da tre video. Il primo accoglie i visitatori con una sintetica presentazione del compositore; il secondo, proiettato nella sala video al primo piano, affronta più diffusamente gli aspetti principali della sua musica ripercorrendo le tappe della Rossini-Renaissance attraverso le grandi voci che hanno dato vita agli spettacoli scaligeri; l’ultimo presenta invece la fortuna di Gioachino Rossini nella danza, nel cinema e nella pubblicità spaziando dall’Aterballetto a Kubrick e ai cartoni animati.
Il catalogo della mostra, che contiene interventi del M° Riccardo Chailly e del Sovrintendente Alexander Pereira e un saggio di Daniele Carnini, è edito dall’Istituto della Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani.