È dedicata a Giosetta Fioroni la mostra antologica, che fino al 26 agosto 2018, resterà aperta al pubblico al Museo del Novecento di Milano.
L’esposizione, dal titolo “Giosetta Fioroni. Viaggio Sentimentale”, presenta oltre 160 opere capaci di raccontare al pubblico la complessità tematica e linguistica del suo intero percorso artistico.
Figura di riferimento della cosiddetta Scuola di Piazza del Popolo a Roma insieme a Franco Angeli, Mario Schifano, Tano Festa e tutti gli artisti che hanno animato la galleria La Tartaruga di Plinio de Martiis, Giosetta Fioroni rappresenta un’eccezione nel panorama italiano dell’arte e anche per questo è diventata una protagonista della scena artistica internazionale. Fuori dal coro, fuori dalle mode, lucida ed esplosiva, l’artista ha sviluppato in oltre sessanta anni di attività un linguaggio visivo forte ed eloquente fatto di simboli, segni ed emozioni: muovendosi a suo agio tra pittura, disegno, performance, video, teatro, ceramica e moda, ha sempre intrecciato il suo lavoro alla sua vita in modo audace e romantico.
Da qui il titolo della mostra “Giosetta Fioroni. Viaggio Sentimentale”, che prende spunto dalla canzone “Sentimental Journey” portata al successo da Doris Day nel 1944 e che mette in evidenza tanto il lungo incedere creativo dell’artista, quanto la sua volontà di raccontare, passo dopo passo, tutto quello che offre una “vita sentimentale”.
«Milano è una città particolare per Giosetta Fioroni, che proprio qui, sessant’anni fa, fece la sua prima mostra personale in una galleria privata – dichiara l’assessore alla Culturadel Comune di Milano Filippo Del Corno -. Questa è la sua prima mostra in uno spazio espositivo pubblico e siamo felici di poterla accogliere proprio al Museo del Novecento, dove si trova il compendio di quel sapere che l’artista stessa ha contribuito a creare con la sua instancabile attività al servizio di tutte le forme dell’arte. La mostra, infatti, fa parte del palinsesto Novecento Italiano, che offre al pubblico lungo tutto il 2018 uno spaccato significativo della vita culturale del secolo scorso».
La mostra si articola in nove sezioni:
Formazione, 1957_1960; Diapositive di sentimenti, 1961_1970; La vita come laguna di luce, 1970; Piccoli cimiteri del meraviglioso, 1971_1980;I mostri; Colore e materia, 1980_1990; Movimenti remoti; Trasformazioni e rami d’oro; Vedere-vedersi ed essere visto 1968_2012.
Attraverso materiali provenienti dall’archivio Fioroni-Parise – tra cui locandine, cataloghi, libri d’artista e fotografie – si approfondisce inoltre il contesto intellettuale in cui Giosetta lavorò, collaborando con figure di spicco tra cui Goffredo Parise, Guido Ceronetti, Andrea Zanzotto, Eugenio Montale, Giuliano Briganti, Elisabetta Rasy e Sandro Penna.
La mostra, curata da Flavio Arensi ed Elettra Bottazzie, è promossa e prodotta dal Comune di Milano|Cultura e dal Museo del Novecento, in collaborazione con la casa editrice Electa.
L’esposizione fa parte del ricco palinsesto che il Comune di Milano dedica nel 2018 al Novecento Italiano e che il Museo del Novecento ha scelto di declinare “al femminile”, realizzando importanti mostre dedicate a due delle figure più interessanti dell’arte e della cultura di tutto il XX secolo: Giosetta Fioroni e, nell’autunno 2018, Margherita Sarfatti.