Prima dell’arte arriva il suo sorriso, un fresco miracolo barocco che irradia la galleria, che colora gli spazi mettendoti a tuo agio. Ė l’accoglienza che riserva agli ospiti Marta Bandini, mentre Elettra Bottazzi, l’altra padrona di casa, ti scruta con i suoi occhi azzurri, poi ti viene incontro con il suo portamento elegante, l’incedere leggero, lo sguardo magnetico ma rassicurante.
Pensi di essere al centro di un rituale iniziatico, ospite di sacerdotesse garbate, fascinose, che sono lì per introdurti in un luogo popolato di opere d’arte contemporanea che raccontano il mondo o spingono a riflettere sul tempo, sulla vita, sul proprio Io per scoprire aspetti del Sé nascosti o a lungo sopiti.
Questa è Parione 9 Gallery, a Roma, a pochi passi da Piazza Navona.
Vi si accede da una piccola porta situata in un rione attraversato dalla storia e da artisti che hanno reso grande Roma. Una volta entrati si è subito proiettati in una dimensione dove, attraverso l’arte, il presente ed il futuro dialogano tra loro inseguendosi a vicenda, nel tentativo di lasciarsi interpretare, di restituire al visitatore un’immagine forte che richieda meditazione, ma allo stesso tempo alletti i sensi.
La galleria è il sogno realizzato di due giovanissime ragazze non ancora trentenni, conosciutesi tra i banchi dell’università nel tempo in cui ansie e progetti si contendevano il campo in una battaglia continua, resa ancor più complicata nella società odierna segnata dalla precarietà, dalle incertezze sul futuro e sulla vita. Marta ed Elettra si confrontano, parlano di progetti, scherzano sul loro futuro, sono convinte che una volta laureate faranno qualcosa di importante insieme. Ma la vita è altro rispetto ai sogni. Le due amiche dopo l’università si dividono: Elettra si trasferisce a Londra per lavorare nel mondo dell’arte nella capitale inglese. Prova ad entrare nei circuiti delle gallerie, a rendersi utile in quel campo, ma è insoddisfatta, non riesce ad esprimersi come vorrebbe. Marta resta a Roma, aiuta un’associazione culturale organizzando alcune mostre. Entrambe però non si dimenticano della loro amicizia, restano in contatto, continuano a scambiarsi idee, a sognare sul loro futuro, finché un giorno Elettra entrando in una galleria ha un’illuminazione. Scopre un genere “forte”, qualcosa di molto contemporaneo che riesce ad interpretare bene il mondo in cui viviamo. Decide così di provare a cercare autori e proporre in Italia correnti che si muovono in direzioni innovative, che “arrivano” al pubblico lasciando qualcosa di importante. Non le resta che chiamare Marta e proporle il progetto. Le due s’intendono subito: “se ritorno tu ci stai?”, “torna, io ci sono”.
Oggi Parione9 ha festeggiato i tre anni di attività. Numerose le mostre realizzate e gli artisti proposti, tutti dallo stile fortemente innovativo. Marta ed Elettra, partendo dal loro gusto e da una diversa sensibilità, riescono a trovare un felice punto di sintesi nei progetti da portare avanti, continuando nel lavoro quotidiano a far crescere il loro sogno di curatrici.
Una bella storia di giovani donne che hanno saputo rischiare e proporre uno spazio innovativo dedicato all’arte.
Diego Pirozzolo