La Fondazione Luciana Matalon di Milano ospita, dall’ 11 maggio al 23 giugno 2018, la mostra personale dell’artista e calligrafa giapponese Sisyu, dal titolo “Satori, la percezione dello spirito”, a cura di Nello Taietti.
L’esposizione presenta una selezione di circa 40 opere, fra cui grandi dipinti su tela che reinterpretano l’arte classica giapponese; sculture calligrafiche sospese che proiettano le loro lunghe ombre sulle pareti dando un valore aggiunto alla tridimensionalità; una grande installazione video, che mette in scena le scritture attraverso suggestivi giochi di luci e ombre, svelano nel complesso la versatilità dell’arte di Sisyu.
Le sue opere traspongono l’arte calligrafica in un linguaggio contemporaneo, offrendo una nuova dimensione, nuove prospettive artistiche. Lo si osserva sia negli inchiostri su carta come Shatter the Past Tear the Present (2011) in cui il tratto costituisce l’elemento dominante, sia nelle sculture in ferro Solitude (2007), You have loved me (2009) e Beauty (2011) dove gli idiomi nella loro forma tridimensionale, sospesi in aria o su piedistallo, creano ombre con le quali si istituisce un legame imprescindibile. Un dialogo che si ritrova anche nei lavori composti da acrilici su tela e da sottili sculture in ferro, che ne riprendono alcuni dettagli e forme, completandosi vicendevolmente in una visione d’insieme di forte impatto. Ne sono esempio Ukiyoe Seven (2017) che ritrae una donna truccata e abbigliata nel tradizionale stile giapponese i cui tratti del volto e la parte alta del corpo sono ripresi nella scultura antistante o analogamente in Shunga celebrates the pleasure of lovemaking (2018) dove sono rappresentati i corpi di due amanti uniti in un vorticoso abbraccio.
Nella ricerca di Sisyu fondamentale è la fusione delle differenti tecniche espressive veicolo di energia, vitalità, in una costante tensione verso la spiritualità. Una spiritualità che traspare da molte opere fra cui l’imponente Feasting crow, feasted crow (2017) composta da 6 pannelli (cm 175,5×370) che affronta il tema legato alla vita e alla morte; l’immagine di un corvo intento a nutrirsi allude alla lotta per rimanere in vita e rappresenta la vita stessa in contrapposizione alla morte. L’acrilico su tela dai toni molto scuri e le sculture sospese di colore rosso, contribuiscono ulteriormente a esprimere l’intensità del momento.
La mostra gode del patrocinio del Comune di Milano, del Consolato Generale del Giappone a Milano e della Camera di Commercio e Industria Giapponese in Italia.