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Iuventa, film documentario di Michele Cinque

Iuventa, una scena del filmSarà presentato il 17 e 19 giugno 2018 in prima mondiale in concorso al Biografilm Festival di Bologna – festival cinematografico internazionale dedicato alle biografie e ai racconti di vita -, e in anteprima il 10 giugno per “La Repubblica delle Idee”, il film documentario Iuventa.
Diretto da Michele Cinque, il documentario è prodotto da Lazy Film con Rai Cinema, in coproduzione con Sunday Films e ZDF/3Sat, in associazione con Bright Frame.

Iuventa segue per oltre un anno i protagonisti della ONG tedesca Jugend Rettet, dalla prima missione nel Mediterraneo al sequestro della nave avvenuto lo scorso 2 agosto nel porto di Lampedusa. La giovane ONG – fondata nel 2015 da un gruppo di ragazzi tedeschi per salvare i migranti nel Mediterraneo, ma soprattutto come gesto di richiesta attiva ai governi d’Europa di creare un servizio pubblico di salvataggio, come era stato Mare Nostrum – è assurta alla cronaca per le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che hanno portato al sequestro preventivo dell’imbarcazione.

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Dalla nascita di Jugend Rettet (gioventù che salva) al crowdfunding attivato nel 2016 per comprare il vecchio peschereccio poi rinominato “Iuventa” (gioventù); dai quindici giorni della prima missione in mare aperto, in cui vengono salvati più di duemila persone, al rientro dei giovani a Berlino; dal viaggio in Sicilia per ritrovare i ragazzi salvati sei mesi prima fino al sequestro dell’agosto dell’anno scorso, il film è un viaggio intenso e toccante scandito dalla narrazione del regista.

Il documentario attraversa la vita sulla barca, le speranze e i timori dei ragazzi della ONG, il ritrovamento dei barconi, i drammatici salvataggi, l’incontro con la morte. Ma il film non si ferma alla vita in mare, segue i ragazzi della Jugend Rettet prima a Berlino poi in Croazia, in Sicilia e a Malta, per investigare e raccontare il gesto utopico di questi ragazzi europei, le loro idee e i loro sogni e le profonde istanze che li hanno motivati fino al drammatico scontro con la realtà.
Iuventa, per la giovane età dei protagonisti, è una sorta di racconto di formazione: il trovarsi davanti all’orrore della tragedia che si consuma quotidianamente nel Mediterraneo e la graduale presa di coscienza della complessità dei problemi socio-politici connessi al grande tema della migrazione portano i giovani protagonisti a mettere in dubbio il senso dell’intero progetto e, in qualche modo, alla perdita dell’innocenza.

«Ho sentito fortemente la necessità di scavare più a fondo nella storia. Non mi interessava l’aspetto sensazionalistico dei salvataggi in mare ma ero piuttosto interessato a capire i protagonisti di questo progetto umanitario: i loro sogni, le loro speranze ma anche le loro delusioni – dichiara Michele Cinque -. In Iuventa, contrariamente alle mie opere precedenti, il focus non si concentra su un singolo personaggio, ma racconta un’esperienza collettiva e la nave diventa in qualche modo la vera protagonista del film. Con questo film sono tornato alle origini – continua il regista -, trovandomi personalmente dietro la macchina da presa, affrontando da solo una realtà complessa e dolorosa, dovendo trovare il modo di restituirla in una forma narrativa. Il film è nato dalla convinzione della sua intrinseca necessità e dalla decisione di volerlo raccontare».

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