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Mito SettembreMusica 2018 – Dedicato alla danza il Festival di Milano e Torino

MITO 2018 - Julia Fischer, ph. Felix Broede
MITO 2018 – Julia Fischer, ph. Felix Broede

Ritorna dal 3 al 19 settembre 2018 il Festival MITO Settembre Musica, che per il dodicesimo anno unisce Milano e Torino nel segno della grande musica.
L’edizione 2018 è dedicata danza. La rassegna è, dunque, un’occasione per svelare le diverse espressioni della relazione tra le due arti, dalle danze rinascimentali e barocche alle loro reinvenzioni da parte dei compositori di oggi, dalle manifestazioni più concrete di tipologie di danze note a tutti – come il tango o il valzer – alle sublimazioni dell’arte coreutica in forma puramente concertistica. Senza tralasciare uno spettacolo di danza vero e proprio, con musica e coreografia commissionate ad hoc.

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In calendario 125 concerti63 a Torino e 62 a Milano –, tutti con programmi appositamente ideati e proposti da alcuni dei più importanti musicisti del panorama internazionale, alternati alle forze musicali torinesi e milanesi di maggior prestigio.
Particolarmente apprezzate negli anni scorsi, sono confermate le introduzioni all’ascolto – quest’anno affidate a Gaia Varon e Luigi Marzola a Milano, e a Stefano Catucci e Carlo Pavese a Torino – per offrire al pubblico il piacere di una comprensione più profonda delle musiche proposte.

La serata d’apertura del festival, lunedì 3 settembre al Teatro Regio di Torino e martedì 4 al Teatro alla Scala di Milano, è affidata alla Royal Philharmonic Orchestra guidata dalla direttrice d’orchestra americana Marin Alsop, con la partecipazione della violinista di fama internazionale Julia Fischer. Il concerto, intitolato Balletti Russi, introduce il tema del festival proponendo le pagine di compositori russi di tre generazioni differenti: da Čajkovskij, che ha in mente i suoi balletti quando scrive il Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 35, a Stravinskij, che destina alla danza il suo primo capolavoro, L’oiseau de feu, fino a Victoria Borisova-Ollas, che ha orchestrato Träumerei di Schumann sfruttando la tavolozza timbrica del presente. Il brano, presentato in prima esecuzione italiana, rispetta la tradizione di MITO di offrire una pagina inedita nella serata inaugurale.

Il programma del Festival percorre anche quest’anno un arco temporale molto ampio: dalla musica del Due e Trecento a Bach e Zelenka, da Boccherini a Beethoven e Brahms, fino al Novecento di Gershwin e Bernstein, per arrivare ad oggi, con brani di 140 compositori viventi, tra i quali John Adams, Ola Gjeilo, Ivo Antognini, Javier Busto, Michael Daugherty, Jaakko Mäntijärvi, Steve Reich e Omar Suleyman. Molte poi le prime esecuzioni italiane, come quelle dei brani di Victoria Borisova-Ollas, Osvaldo Golijov, Guillaume Connesson, Diego Collatti, Christian Mason ed Ellington Gomes.
All’ampiezza cronologica corrisponde un’altrettanto grande varietà geografica e stilistica: basti pensare agli arrangiamenti in stile folk-barocco di musiche tradizionali irlandesi, svedesi e finlandesi; al flamenco e alle nacchere di una leggenda vivente come Lucero Tena; al tango secondo Piazzolla, Gardel o Stravinskij; al valzer di Johann Strauss, ripensato da Richard Strauss e da Ravel; fino alla musica gitana.

Per declinare in modo ancora più efficace il tema dell’edizione 2018, e ampliando la tradizionale e feconda collaborazione con Torinodanza, MITO stringe quest’anno per la prima volta un’alleanza artistica e produttiva con il festival MILANoLTRE. In cartellone si trova così uno spettacolo di danza del tutto nuovo, realizzato grazie alla collaborazione di Aterballetto. Su commissione dei 3 festival nasce quindi Domus Aurea: il compositore Giorgio Colombo Taccani ha realizzato una trascrizione originale di alcune Suites di Bach che verrà eseguita dal vivo dall’ensemble Sentieri selvaggi; e su questa Diego Tortelli ha sviluppato la coreografia. Completa il programma della serata Sarabande di Jiří Kylián, anch’essa su musiche di Bach, questa volta rielaborate elettronicamente.

Ricchissime di spunti e legami con la danza sono anche le pagine di Beethoven e di Stravinskij affidate all’archetto del violinista Ilya Gringolts; fu addirittura definita “l’apoteosi della danza” la Settima Sinfonia di Beethoven interpretata da Myung-whun Chung e dalla Filarmonica della Scala; attinge direttamente al folclore iberico e ai ritmi jazzistici il Concerto in sol di Ravel proposto dalla pianista cinese Zee Zee con l’Orchestra I Pomeriggi Musicali; dal jazz si passa al rock reinventato per quartetto d’archi con il Kronos Quartet; e la danza si fa gesto con la percussionista Evelyn Glennie che disegna con il movimento la musica che non riesce a percepire con le orecchie.

Tra i solisti ospiti di MITO spicca la presenza di due grandi signore del pianoforte: Martha Argerich, che propone il Concerto di Schumann del quale è interprete di assoluto riferimento, ed Elisso Virsaladze, che con l’Orchestra del Regio di Torino e Vasily Petrenko propone il concerto di Čajkovskij, brano icona del romanticismo e precursore dei tanti capolavori coreutici che hanno reso celebre il suo autore.

MITO propone anche rare pagine del repertorio sacro come la “Missa Galeazescha” di Loyset Compère, a Milano con Odhecaton, o ancora la ricostruzione di un vero e proprio Vespro di inizio Settecento affidata all’Academia Montis Regalis diretta da Alessandro De Marchi. La “Messa del Granduca” di Tarquinio Merula, diretta da Giovanni Acciai, e la Missa Omnium Sanctorum di Jan Zelenka, proposta nell’edizione critica appena pubblicata, saranno al centro delle due celebrazioni liturgiche cantate proposte a Milano nella Chiesa di San Marco e nella Basilica di Sant’Ambrogio.

Come in passato, la programmazione destinata ai bambini e ai ragazzi continua a proporre, nei fine settimana, occasioni per scoprire modi poco consueti di fare musica e teatro musicale.

Fra gli appuntamenti più attesi di MITO, sabato 8 settembre a Milano e domenica 9 settembre a Torino, c’è il Giorno dei cori. Nel 2018 i cori sono quindici, non solo italiani e distribuiti in dieci concerti.

Il Festival, la cui direzione artistica è di Nicola Campogrande e la presidenza di Anna Gastel, si chiude a Torino (Auditorium Rai) il 18 e a Milano (Teatro Dal Verme) il 19 settembre con il concerto intitolato Altre danze, protagonisti l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Stanislav Kochanovsky ed Enrico Dindo al violoncello.

Ulteriori informazioni sul sito www.mitosettembremusica.it

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