Al Pio Monte della Misericordia di Napoli, Oliviero Rainaldi presenta il suo ultimo lavoro, Le otto opere di Misericordia, che è possibile ammirare dal 18 luglio al 30 settembre 2018.
L’artista rivisita uno dei più grandi capolavori della storia dell’arte qui conservato, Le Sette opere di Misericordia (1607) del Caravaggio.
L’opera di Rainaldi aggiunge un’ottava opera alle sette istituzionali, la misericordia con se stessi, realizzando così otto colonne di 9 m di altezza che simulano otto candele riferite alla torcia che compare al centro del quadro del Caravaggio.
Il dipinto del Merisi – commissionato dagli stessi Governatori del Pio Monte della Misericordia – esprime attraverso il forte contrasto di luci la visione diretta della realtà che lascia emergere la verità delle azioni e i sentimenti di compassione. Rainaldi, alle sette opere – Dar da bere agli assetati, Ospitare i pellegrini, Visitare gli infermi, Dar da mangiare agli affamati, Vestire gli ignudi, Visitare i carcerati e Seppellire i morti – col suo progetto unico propone l’aggiunta di un’ottava: la misericordia con se stessi, il proprio essere che è luogo dell’accoglienza, del perdono, della carità, come preparazione attraverso la conoscenza e riconciliazione con la propria interiorità.
Le otto opere di Misericordia sono così sintetizzate, non più nella rappresentazione descrittiva di ogni singola opera, bensì nella loro più profonda essenza.
In bilico tra sacro e profano, misticismo e indagine sulla natura umana, la scultura realizzata per l’esposizione partenopea si ispira a quella fiamma simbolo dello Spirito, citando la torcia che compare al centro della tela del Caravaggio che troneggia nell’abside della Chiesa.
Elementi dalle forme purissime, torce antropomorfe che l’artista ha privato di ogni dettaglio sul volto; figure geometriche perfette, quasi rigide, ma allo stesso tempo flessibili e dal movimento leggero; elemento costante nell’arte di Oliviero Rainaldi che si adatta con disponibilità a tutte le situazioni che l’artista gli crea intorno.
L’opera di Oliviero, nella sua unicità e riconoscibilità, esprime la forza sottile della novità, il fascino discreto dell’originalità, proprio grazie al costante desiderio dell’artista di rinnovarsi e non ripetersi mai.
Quel volto ripetuto, che è per lui allo stesso tempo limite e slancio, rappresenta il desiderio di raggiungere nuovi traguardi. Un obiettivo che si concretizza nella la sperimentazione di materiali, dimensioni e contesti ma che non perde mai di vista il suo punto fermo.
La mostra, curata da Maria Savarese, nasce dalla collaborazione scientifico-culturale tra Oliviero Rainaldi, il Pio Monte di Misericordia di Napoli e vede la partecipazione di Genus Bononiae, del Museum of Contemporary Art di Shanghai (MoCa), del Venice International University, Frederik Meijer Gardens & Sculpture Park (Michigan, USA) e del Museo d’Arte Contemporanea di Cassino.