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Berengario da Carpi. Il medico del Rinascimento

Pittore di scuola emiliana, sec. XVII, Ritratto di Berengario da Carpi, Olio su tela, cm. 74x54, Musei di Palazzo dei Pio, CarpiPalazzo dei Pio di Carpi (MO) ospita, dal 14 settembre al 16 dicembre 2018, la mostra “Berengario da Carpi. Il medico del Rinascimento”, curata da Manuela Rossi e Tania Previdi.

L’esposizione presenta dipinti, incisioni, disegni, libri antichi e manoscritti, capaci di documentare l’avventura di un genio del Rinascimento italiano.

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Il percorso espositivo, suddiviso in tre sezioni, prende avvio con l’analisi del contesto culturale e accademico che tra la fine del Quattrocento e la metà del Cinquecento caratterizza il polo bolognese e quello veneto, in particolare di Padova.
La riscoperta dei testi classici antichi contraddistingue questo periodo e i dottori che si alternano nelle cattedre ripropongono e commentano, a volte traducendo direttamente, testi fondamentali per lo studio dell’arte della medicina, fino ad allora sconosciuti ai più. In questo ambito si colloca la figura di Berengario da Carpi che inizia a proporre correzioni di alcuni errori anatomici riscontrati nelle descrizioni fornite da Galeno grazie alle autopsie e dissezioni da lui effettuate su corpi umani.
Vengono qui presentati volumi a stampa come il Fasciculus medicinae del medico tedesco Johannes de Khetam, il De humanis corporis fabrica dell’anatomista fiammingo Andrea Vesalio, il Canon medicinae Avicennae, oltre a disegni, xilografie e strumenti chirurgici dell’epoca.

Introdotta dal ritratto di Jacopo, eseguito da un anonimo pittore emiliano, la mostra prosegue con la parte in cui attraverso documenti, volumi, opere d’arte si ricostruisce la figura di Berengario da Carpi nella sua complessità.
Il suo legame con la corte dei Pio a Carpi lo porta a frequentare e confrontarsi con personaggi dotti e illuminati come Aldo Manuzio, precettore di Alberto III Pio. Lo studio del greco e dei testi classici antichi va di pari passo con l’interesse scientifico di Berengario, cresciuto in una famiglia di medici in cui ci si tramandava il segreto di efficaci unguenti e cerotti, così come il suo interesse per l’arte e la storia antica, grazie al quale saprà cogliere la bellezza e il valore del frammento di marmo del busto di Nerone di epoca romana ritrovato nel sottosuolo di Bologna, qui riproposto con un’installazione olografica, realizzata dal Museo civico archeologico di Bologna e dal dipartimento di architettura dell’Università di Bologna, che ripropone il modo che Berengario aveva utilizzato per esporlo nella sua casa, o del San Giovannino nel deserto dipinto da Raffaello, a lui appartenuto in copia, ed esposto nella versione xilografica, incisa da Ugo da Carpi.
In questa sezione, si potranno ammirare alcuni preziosi manoscritti di argomento medico del XV secolo, provenienti dalla biblioteca di Alberto Pio, i volumi a stampa di Berengario, e rari referti medici firmati dallo stesso medico carpigiano.

La rassegna si chiude idealmente con una serie di disegni, grafiche e dipinti che hanno come soggetto principale scheletri, corpi e teste umane, di autori quali Leonardo da Vinci, Antonio Pollaiolo, Domenico Campagnola, Giovanni Jacopo Caraglio, e molti altri.

La mostra, ideata e prodotta dal Comune di Carpi – Musei di Palazzo dei Pio, ha il patrocinio di Alma Mater Studiorum-Università degli studi di Bologna e dell’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, ed è realizzata in collaborazione con l’Università di Padova, il MUSME (Museo della Medicina) di Padova, il Museo civico Archeologico di Bologna, col contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e di IGEA Carpi.

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Fondazione Roma Sapienza, “Arte in luce” X edizione

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