Allo Stadio di Domiziano di Roma, sito archeologico sottostante Piazza Navona e patrimonio Unesco, è in programma, dal 9 settembre al 4 ottobre 201, la mostra dell’artista di fama internazionale Rabarama dal titolo “Memento”.
Con il suo ritorno alle origini, Paola Epifani, in arte Rabarama, propone al pubblico un numero importante di sculture e tele anche di grandi dimensioni tra le più significative, in un percorso che va dall’inizio della sua ricerca artistica all’attuale momento creativo.
La mostra, a cura di Amedeo Demitry, desidera volutamente condurci indietro nel tempo. L’esibizione ricorda a ognuno le sue radici, il suo passato, per poter capire chi si è diventati adesso e poter determinare il proprio futuro. Il richiamo al latino si collega direttamente con la presenza di queste creature multicolore in un luogo dove i resti di antiche vestigia romane riconducono il fruitore della mostra indietro nel tempo, spingendolo a intraprendere un percorso di scoperta delle origini. L’arte di Rabarama è resa unica dal connubio di scultura classica, che ritrae l’essere umano in pose a volte riflessive, altre volte protese nello spazio circostante, con la peculiarità della pelle incisa e colorata. I simboli sono anch’essi un percorso di conoscenza e ricerca, che l’artista ha sviluppato lungo tutta la sua carriera: i puzzle, i nidi d’ape e le lettere si collegano alla genetica ed alla concezione dell’uomo come computer biologico, il cui percorso è già predestinato.
Con lo studio di antiche filosofie orientali, Rabarama individua la possibilità per ognuno di noi di scegliere il proprio cammino, che conduca all’autoconsapevolezza ed a una maggiore comprensione, oltre che di se stessi, anche dell’universo intorno a noi, con il quale ci relazioniamo in un continuo scambio di energie. Grazie a Canova, lo Stadio di Domiziano ed i suoi reperti vengono in contatto con l’arte contemporanea, instaurando un dialogo che va oltre il mero confronto tra queste due realtà; la bellezza ci unisce ed è capace di trasportarci attraverso i tempi, muovendo le nostre menti ed il nostro spirito ad una profonda riflessione. Le creature di Rabarama si calano all’interno di questi spazi quasi fossero “extraterrestri primordiali” suggerendo allo spettatore una continuità di dialogo fra passato e futuro, oltre lo spazio ed il tempo.
Riconosciuta a livello internazionale, l’artista italiana nata nel 1969 e diplomata a pieni voti all’Accademia di Belle Arti a Venezia, può vantare esposizioni nelle più belle capitali mondiali dell’arte, quali Firenze, Parigi, Shanghai e Miami.