“Gotico americano. I maestri della Madonna Straus” è il titolo della mostra che, dal 27 settembre 2018 al 27 gennaio 2019, resterà aperta al pubblico a Roma, presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini.
La mostra si inserisce nella politica di scambi incrociati con musei italiani e stranieri, promossa dalle Gallerie, che coinvolge in questa occasione il Museum of Fine Arts di Houston.
Il museo americano presta a Palazzo Barberini due tavole, rare quanto pregiate, del Trecento italiano, tra i pezzi più importanti della sua collezione, mentre le Gallerie Nazionali invieranno in Texas il Ritratto di Enrico VIII di Hans Holbein per una mostra sui Tudors.
I due dipinti sono tra di loro complementari: la Madonna con il Bambino del Maestro Senese della Madonna Straus e la Madonna con il Bambino del Maestro della Madonna Straus.
Il nome deriva da quello dei collezionisti Edith Abraham e Percy Selden Straus, dalla cui raccolta provengono le tavole, che nel 1944 entrarono a far parte della collezione del Museum of Fine Arts.
La prima tavola, la più antica e la più largamente discussa dagli specialisti, è ascrivibile a un pittore senese attivo intorno alla metà del XIV secolo, influenzato dalla maniera di Simone Martini, del quale tramanda i modi raffinati e preziosamente stilizzati.
La seconda tavola è invece attribuita a un anonimo artista fiorentino, attivo agli inizi del XV secolo, erede della tradizione della pittura gotica toscana. L’opera si presenta, come la prima, in ottime condizioni di conservazione, spiccando per l’intensità dei colori e per il calligrafico trattamento decorativo dello sfondo e dei motivi ornamentali.
Per l’occasione, i due dipinti, che condividono anche alcuni interessanti motivi iconografici, vengono accostati alla cosiddetta Madonna di Palazzo Venezia, oggi appartenente alle collezioni delle Gallerie Nazionali, in passato posta in connessione con la sfuggente identità del maestro della Madonna Straus senese e che, dunque, costituisce un significativo termine di confronto visivo.