“Louis Kahn e Venezia. Il progetto per il Palazzo dei Congressi e il Padiglione della Biennale” inaugura il programma espositivo al nuovo Teatro dell’architettura dell’USI a Mendrisio (Svizzera), progettato da Mario Botta.
L’esposizione, aperta al pubblico dal 12 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019, mette in scena il profondo legame tra l’architetto americano – uno dei Maestri del Novecento – e la città di Venezia, cominciato nel 1928 con la sua prima visita in Laguna, proseguito nei decenni successivi con altri viaggi e consolidato con le partecipazioni alla Biennale, l’amicizia con Carlo Scarpa, le diverse lezioni tenute e soprattutto con il suo progetto, rimasto sulla carta, per il Palazzo dei Congressi.
Tali vicende, insieme ai temi ad esse correlati, sono approfondite in mostra grazie a modelli, elaborati grafici, fotografie, videoinstallazioni, lettere e altri documenti, in parte inediti, provenienti da numerosi archivi internazionali e collezioni private.
In mostra spiccano i disegni originali per il Palazzo dei Congressi, frutto di un intenso lavoro analitico e progettuale svolto tra il 1968 e il 1972, che per la prima volta vengono riuniti per restituire la densità della riflessione architettonica di Kahn; le sue reinterpretazioni grafiche dell’architettura veneziana; le registrazioni delle sue lezioni e conferenze a Venezia.
Sono presenti anche disegni originali di Le Corbusier e Frank Lloyd Wright, anch’essi autori di progetti, mai realizzati, per la città lagunare.
Il percorso espositivo occupa i tre piani del Teatro dell’architettura e si articola in sezioni tematiche, in cui vengono analizzati i progetti sviluppati tra il 1968 e il 1972 grazie anche al supporto di un’ampia documentazione e dove vengono approfonditi eventi, relazioni e debiti culturali: Kahn e Venezia; Ritorno in Europa; Giuseppe Mazzariol e l’idea di Venezia; Frank Lloyd Wright e Le Corbusier a Venezia; La lezione di Louis Kahn; Louis Kahn e Carlo Scarpa; Il progetto di Louis Kahn per Venezia.
La rassegna, curata da Elisabetta Barizza in collaborazione con Gabriele Neri, è promossa dalla Fondazione Teatro dell’architettura di Mendrisio e dall’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana.