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L’Adorazione dei Magi di Paolo Veronese il Capolavoro per Milano 2018

Paolo Caliari detto il Veronese (Verona 1538 – Venezia 1588), Adorazione dei Magi, Olio su tela, cm 320 x 234, Vicenza, chiesa di Santa Corona
Paolo Caliari detto il Veronese (Verona 1538 – Venezia 1588), Adorazione dei Magi, Olio su tela, cm 320 x 234, Vicenza, chiesa di Santa Corona

Viene ospitata, dal 30 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019 (prorogata fino al 3 febbraio 2019), al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano l’Adorazione dei Magi di Paolo Veronese il Capolavoro per Milano 2018.

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Il dipinto, concesso in prestito dal Comune di Vicenza, arriva nel capoluogo lombardo per la prima volta. Si tratta di una tela di enormi dimensioni (320×234 cm), conservata nella chiesa di Santa Corona a Vicenza.

L’Adorazione dei Magi è stata realizzata fra il 1573 e il 1575 per la cappella Sacra Spina della chiesa domenicana di santa Corona a Vicenza, dove si trova tuttora.
Proprio in quegli anni, l’artista si dedica alla realizzazione di numerose pale d’altare per Venezia e per le altre città del Veneto, tutte di grande formato, caratterizzate da colori festosi, sorprendenti effetti di luce e impostazioni scenografiche.
La composizione è dominata da un’imponente architettura di ricordo palladiano, un tempio in rovina che allude al mondo pagano ormai in declino, su cui appoggia la capanna in legno che accoglie la Sacra Famiglia, elaborata secondo il consueto repertorio dell’artista, derivato dalla Pala Pesaro di Tiziano ai Frari di Venezia.

I tre Magi sono riccamente abbigliati con stoffe preziose che rimandano all’attività del committente, il ricco mercante di tessuti vicentino Marcantonio Cogollo, ritratto nel personaggio barbuto alle spalle del re moro.
Al centro della scena, la figura del re con il manto rosso funge quasi da perno che, con un movimento avvitato, chiude il cerchio ideale intorno alla Madonna con il Bambino, composto da san Giuseppe e dal re col mantello giallo inginocchiato.

Paggi e servitori, anch’essi elegantemente vestiti, cosi come i cagnolini tipici del repertorio veronesiano, trasformano l’evento sacro quasi in una festa cinquecentesca, su cui si affacciano curiosi l’asino e il bue e a cui partecipa il fastoso corteo che si intravede sulla sinistra.

Nella ricchezza dei panneggi, nell’eccezionale qualità cromatica del dipinto, riportata alla brillantezza originale nel restauro del 2014, appare chiaramente la sontuosità pittorica e il trionfo del colore decorativo che caratterizzano l’opera di Paolo Veronese.

Si può anche visitare nell’attigua basilica di Sant’Eustorgio, dove sono custodite, le reliquie dei re Magi, che la tradizione vuole siano state donate nel IV secolo dall’imperatore di Costantinopoli allo stesso Eustorgio, vescovo di Milano. Le reliquie vennero poi trafugate dagli uomini di Federico Barbarossa nel XII secolo e vennero portate a Colonia, ma il cardinal Ferrari, all’inizio del XX secolo, riuscì a farne restituire una parte: esse si trovano ancora oggi conservate in un bellissimo reliquiario dentro l’altare dei Magi, nella cappella ad essi dedicata, che si trova nel transetto destro della basilica.

In occasione della mostra, il reliquiario verrà esposto al pubblico. Nella stessa cappella vi è anche il grande sarcofago che, secondo la tradizione, avrebbe conservato i corpi dei Magi durante il trasporto dall’Oriente a Milano.

L’iniziativa, accompagnata da un catalogo edito da Silvana editoriale, è curata da Nadia Righi ed è patrocinata dall’Arcidiocesi di Milano, dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano e dal Comune di Vicenza.

MOSTRE

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