Il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo da mercoledì 24 ottobre 2018 a domenica 20 gennaio 2019 ospita una mostra collettiva dedicata all’arte italiana degli anni ’50, con opere tutte provenienti dalle collezioni della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
La mostra, dal titolo “Noi continuiamo l’evoluzione dell’arte” Arte informale dalle collezioni della GAM – Torino, è il risultato della collaborazione, avviata lo scorso anno, tra la Fondazione CRC e il Museo torinese.
Curata da Riccardo Passoni, l’esposizione presenta una selezione di circa 60 opere di pittori e scultori italiani attivi nel secondo dopoguerra.
Il percorso espositivo nasce dalla volontà di tracciare una ricerca organica su una serie di esperienze artistiche manifestatesi dopo la caduta del fascismo e riconducibili alla corrente conosciuta come arte informale.
Negli anni ’50, un gruppo di artisti decisi a liberare la pittura e la scultura dal canone della rappresentazione figurativa o astratta iniziarono un nuovo percorso di ricerca fondato sulle riflessioni mosse intorno ai territori del segno, del gesto e della materia.
Il percorso espositivo raccoglie le opere dei principali protagonisti di quella stagione artistica: da Alberto Burri a Lucio Fontana, da Carla Accardi a Giuseppe Capogrossi, passando per il Gruppo degli Otto (Afro, Birolli, Corpora, Moreni, Morlotti, Santomaso, Turcato e Vedova), riuniti attorno al critico d’arte Lionello Venturi.
Accanto a una lettura dei fenomeni pittorici dell’epoca, il percorso espositivo propone una selezione delle maggiori esperienze del periodo anche in ambito scultoreo, con opere di Mirko Basaldella, Alberto Burri, Ettore Colla, Pietro Consagra, Nino Franchina, Franco Garelli, Umberto Mastroianni, Giuseppe Tarantino.
«Questa mostra ci regala l’occasione di investigare su un periodo storico in cui in Italia prende avvio un nuovo percorso di ricerca espressiva», racconta Riccardo Passoni. «Avremo la possibilità di rileggere in una visione di insieme il ruolo dei protagonisti di quella ricca stagione artistica che si sono affacciati consapevolmente sui nuovi temi e fermenti internazionali».
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Sagep.