Il balletto La bella addormentata di Čajkovskij ritorna sul palcoscenico del Teatro Massimo Bellini di Catania in una nuova coreografia firmata da Matteo Levaggi, che ne propone un’ardita interpretazione contemporanea.
Una creazione che vede impegnato il Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo in uno spettacolo che, dopo il successo della creazione palermitana dello scorso dicembre delle otto applauditissime recite, approda al Teatro Bellini di Catania, dove sarà in scena dal 9 al 14 ottobre.
La bella addormentata sarà diretta dal maestro russo Mikhail Agrest.
Nella nuova creazione di Levaggi la piccola Aurora (Romina Leone, secondo cast Yuriko Nishihara) è un’orfana, libera e intraprendente come una ragazza contemporanea, che vive in un incantevole palazzo con un paggio (Alessandro Cascioli, secondo cast Giovanni Traetto): sul fondo della scena, disegnata da Antonino Di Miceli, campeggiano due troni vuoti – e fors’anche una culla vuota, al proscenio. Vuole decidere liberamente della propria vita, senza bisogno di una Fata: per questo si addormenta, pungendosi con un mazzo di rose, in un universo in cui le fate sono boccioli di fiori. Tutt’intorno molti personaggi en travesti: non soltanto la Fata Carabosse, come da tradizione (Vincenzo Carpino, poi Riccardo Riccio), ma anche quella dei Lillà, interpretata da Andrea Mocciardini. Il principe è Michele Morelli (secondo cast Alessandro Cascioli).
Particolarmente originali i costumi, con tocchi di ironica originalità nel divertissement dell’ultimo atto, realizzati dagli allievi del Master di Costume dell’Accademia Costume & Moda di Roma, coordinati da Andrea Viotti.
Il Teatro Massimo Bellini di Catania rinnova così la fruttuosa collaborazione con il Teatro Massimo del capoluogo siciliano. «Fare rete e circuitare nell’isola la grande lirica e la grande danza – afferma il sovrintendente del Teatro Massimo Bellini di Catania, Roberto Grossi – è alla base della sinergia, sempre più stretta, avviata da tempo tra il Bellini e il Massimo di Palermo: un obiettivo tanto concreto quanto ambizioso che stiamo focalizzando con il sovrintendente Francesco Giambrone per tradurlo in azioni coordinate, al servizio di un più vasto pubblico di residenti e turisti. Non si tratta solo di scambiarsi reciprocamente le produzioni, ma di realizzare spettacoli da portare in tour nel territorio regionale, andando avanti nella via intrapresa allestendo insieme nel 2016 “La Traviata” al Teatro Antico di Taormina. Una via che potrebbe portarci lontano, oltre lo Stretto, o addirittura all’estero, per farci ambasciatori dell’eccellenza siciliana».