Torna in teatro “Io odio i Talent show”, lo spettacolo realizzato nel 2011 dal giornalista Mario Luzzatto Fegiz. Una commedia musicale scritta con Giulio Nannini e Maurizio Colombi che firma anche la regia.
Lo show, in programma al Teatro Ariston di Sanremo il 30 novembre 2018 (lo spettacolo del 30 novembre è stato rinviato ad altra data) (confermata l’anteprima il 29 novembre al Cinema Teatro Vittorio De Sica di Peschiera Borromeo, in provincia di Milano), è rinnovato nella sua parte musicale affidata al trio dei Los Chitarones.
“Io odio i talent show” è la storia di un critico musicale, un tempo potente e temuto che, al giro di boa dei 65 anni, si rende conto di non contare più nulla.
E così, in un mix di ricordi, battute, canzoni, il critico spodestato ricorda e delira. E balla anche il twist davanti allo specchio, si trasforma nel De Gregori processato dagli autonomi in un commovente crescendo emotivo. Si parla di radio private, disordini ai concerti rock, mentre Alessandra Amoroso confessa di non sapere chi è Jannacci e chi è David Bowie.
Ma una grande parte del primo tempo è occupata dal festival di Sanremo con i suoi retroscena e dalla tragedia Luigi Tenco. Ed è proprio questo aspetto sanremese dello spettacolo che ha indotto Walter Vachino a ospitare nel suo teatro questa esilarante piece teatrale.
Per l’occasione sarà ristampato il libro “Io odio i talent show” (Guido Veneziani Editore), che in parte riprende lo show e in parte offre una raccolta di picchi emotivi della carriera di Mario Luzzatto Fegiz, e sarà disponibile anche il suo più recente libro “Troppe zeta nel cognome” (Hoepli), che viene in piccola parte recepito in questa nuova edizione dello show.
Mario Luzzatto Fegiz è nato a Trieste nel 1947, per decenni critico musicale e inviato del Corriere della Sera, con numerose esperienze radiofoniche (ha debuttato nel 1969 alla RAI con Per voi giovani) e televisive (fra cui Mister Fantasy, Re per una notte, Momenti di gloria, Music Farm e, come autore, Emozioni su Raidue). Autore di saggi e libri (il più noto Morte di un cantautore, la ricostruzione della tragica fine di Tenco) è stato docente all’Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano.
Los Chitarones è un trio, un’idea, un gioco, un modo scherzoso di suonare insieme. Tre chitarre di legno ed una voce per rievocare Lucio Battisti, Django Reinhardt, Mozart e molti altri. Un po’ flamenco, un po’ bossanova, un po’ quello che viene. Los Chitarones è una formazione unica nel suo genere e che regala sempre emozioni e tanta allegria.