“Il primo re” è il titolo del film di Matteo Rovere che esce nelle sale cinematografiche il 31 gennaio 2019, con Alessandro Borghi e Alessio Lapice.
Due fratelli, soli, nell’uno la forza dell’altro, in un mondo antico e ostile sfideranno il volere implacabile degli Dei. Dal loro sangue nascerà una città, Roma, il più grande impero che la Storia ricordi. Un legame fortissimo, destinato a diventare leggenda.
«La leggenda di Romolo e Remo, pur lontanissima nel tempo, ha qualcosa di molto vicino a noi. È una materia solo apparentemente semplice, lineare, ma che racchiude in realtà un’enorme quantità di simboli e significati, che fondono l’origine della nostra civiltà con qualcosa di intimo e insieme complesso, ineffabile forse, ma che sicuramente guarda dentro tutti noi – afferma il regista Matteo Rovere -. La prima difficoltà è che questo mito fondativo (che si pensi a Livio, a Plutarco o a Ovidio) è una storia narrata molto tempo dopo. Un mito appunto, e l’etimologia di mito, mythos, significa in primo luogo racconto, non la storia dunque, ma un racconto costruito ex post, donatore di senso per chi lo ha elaborato. Con gli sceneggiatori abbiamo quindi approfondito questa narrazione così antica, tentando di interrogarla, cercando gli elementi maggiormente ricorrenti: due fratelli gemelli, Albalonga, un tradimento, un cerchio sacro, un segno degli dei. Abbiamo studiato il racconto leggendario e il contesto, facendoci conquistare dallo strapotere della natura sulle esistenze umane: trenta o più tribù separate nel basso Lazio, e l’effetto dirompente di un uomo che porta una visione in grado di unificarle; una città che custodisce il fuoco, e il fuoco che incarna Dio – continua il regista -. Così facendo il mito ha iniziato a muoversi sotto i nostri occhi, a interrogare dalla sua matrice più arcaica un nodo dell’Occidente, il nostro rapporto con il silenzio violento, inquietante, inquisitore di Dio».
«La colonna sonora de “Il primo re” si può dividere in 3 mondi sonori differenti – afferma il maestro Andrea Farri -: il mondo scuro e inquietante dell’elettronica, realizzato con dei sintetizzatori analogici degli anni 70/80 che ben si fondono alle ambientazioni sonore e a gli effetti; l’universo arcaico delle percussioni, realizzato registrando in un grande auditorium tamburi, lastre e ferri per creare una sonorità astratta che rimandasse alle armi e alla vita degli schiavi; e infine l’orchestra sinfonica per i momenti più ampi ed epici del film. Questi tre mondi sonori si mescolano insieme cercando di creare una tensione emotiva che porta lo spettatore in una realtà immaginaria e tribale. Per il canto dei bambini nel bosco – continua il Maestro -, non essendoci documentazioni storiche sulla musica di quel periodo, ho pensato di ispirarmi alla musica popolare italiana di tradizione orale, quella tramandata di padre in figlio. La stabilità dei canti popolari, non contaminati nel corso dei secoli, mi ha offerto la possibilità di attingere a un materiale archetipico che assume caratteristiche astratte ed eterne».
Scheda film
Titolo: Il primo re
Regia: Matteo Rovere
Cast: Alessandro Borghi, Alessio Lapice, Fabrizio Rongione, Massimiliano Rossi, Tania Garribba, Michael Schermi, Max Malatesta, Vincenzo Pirrotta, Vincenzo Crea, Lorenzo Gleijeses, Gabriel Montesi, Antonio Orlando, Florenzo Mattu, Martinus Tocchi
Durata: 119 minuti
Genere: Drammatico
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 31 gennaio 2019