La Gallery della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino ospita, dal 22 febbraio al 31 marzo 2019, la mostra “Venia Dimitrakopoulou. Futuro Primordiale – Logos”, a cura di Afrodite Oikonomidou e Matteo Pacini.
L’esposizione presenta una nuova selezione di lavori, tra cui spiccano due installazioni di grandi dimensioni: l’opera inedita Ellampsis (2019) creata appositamente per l’occasione, che rappresenta un’epigrafe in acciaio con una “profetica” scritta luminosa, e l’installazione Dialoghi (2019) che rimanda a libri destrutturati in imponenti lastre d’acciaio e delicata carta cinese, sui quali fluttuano in inchiostro nero e rosso frasi ispirate da una ricerca sociologica realizzata tra la gente comune, espressione delle voci che solitamente non hanno una risonanza mediatica.
Tema principale dell’intera esposizione torinese è il “logos”, parola che si fa segno e al contempo segno che diventa parola, che ben si coniuga con le superfici candide della sala espositiva che sembrano richiamare «pagine non scritte», come suggerisce la scultrice.
«Tutti i lavori presentati – spiega Venia Dimitrakopoulou – hanno una caratteristica in comune: sono ricoperti da testi che sembrano quasi una scrittura automatica. Piccoli libri, leporelli, diari, e ancora la Veste di Nesso e l’Armatura Segreta».
L’inchiostro indiano, il pastello, l’acquerello, fino al collage su carte rare danno quindi forma ad opere che vanno dalla piccola alla grande dimensione, all’insegna di un nomadismo stilistico e tecnico che, spaziando dalla scultura tradizionale all’installazione, dal video all’azione, dalla scrittura alla grafica, come ci precisa Franco Fanelli nel testo critico in catalogo è «condizione coerente e necessaria per un’artista che, nell’esilio della classicità, vive e opera sul limitare di un trapasso epocale. La soglia è in tal senso figura metaforica ricorrente nel suo lavoro, al pari del doppio, della circolarità cronologica, dell’ossimoro stesso che dà il titolo a questo suo trittico italiano: “Futuro Primordiale”. Sono tutti concetti che rimandano con forza a quell’idea di confine che ci pare il tratto più presente nel suo lavoro, insieme alla metamorfosi, per lei condizione esistenziale e poetica».
L’esposizione gode dei patrocini del Ministero della Cultura e dello Sport della Repubblica Ellenica, dell’Ambasciata di Grecia a Roma, della Regione Piemonte, della Città di Torino, del Museo Nazionale di Arte Contemporanea di Atene (EMST), dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, del corso di laurea DAMS dell’Università degli Studi di Torino, dell’Associazione Piemonte-Grecia “Santorre di Santarosa” e dell’Associazione Culturale Italo-Ellenica per la Formazione “Microkosmos”.
La rassegna è accompagnata da un catalogo bilingue, italiano e inglese, edito da Umberto Allemandi.