Nel nuovo programma di Loris Mazzetti “L’ora di legalità”, in onda da domenica 5 maggio 2019 alle ore 23.45 su Rai3, si intrecciano un passato e un presente, per non dimenticare e per diffondere la cultura dell’impegno civile.
La trasmissione declinerà la legalità in ogni suo aspetto. In ogni puntata ci sarà un’intervista a un personaggio che ne è simbolo, per ruolo, per fatti di vita o per impegno sociale.
Un contributo esclusivo è quello con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ripreso durante l’incontro privato con i superstiti e i famigliari delle vittime della prima strage nazifascista di Monchio, Susano e Costrignano del 18 marzo 1944.
Le “Parole della Legalità” che introducono ciascun appuntamento sono affidate agli studenti del corso di “Mafie e Antimafia” della professoressa Stefania Pellegrini dell’Università di Bologna in un dialogo all’interno di un’aula del Dipartimento di Scienze Giuridiche.
Il dialogo sarà accompagnato da immagini di repertorio che riguarderanno luoghi di Memoria: Capaci, la Stazione di Bologna, Marzabotto, via D’Amelio, le Fosse Ardeatine, Locri o Riace in Calabria, Binario 21 della Stazione Centrale di Milano dove partivano i convogli per i campi di sterminio, oggi museo della Shoah.
La sigla è la canzone di Saverio Grandi, Francesco Guccini, Gaetano Curreri “Per la bandiera”, cantata dagli Stadio e scritta nel 1992 dopo la strage di Capaci per tutti gli uomini delle scorte caduti per mano della mafia, in particolare Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone.
La sigla di coda, invece, è “Do it now”, a difesa dell’ambiente, dedicata a Greta Thunberg.
L’ora di legalità – Puntata del 5 maggio
Tema del primo appuntamento è “Legalità e Antifascismo”.
La senatrice a vita e testimone della Shoah Liliana Segre riflette sulle “radici” della legalità.
Liliana Segre rilegge con Mazzetti la propria storia di donna ebrea, perseguitata dal nazifascismo: le leggi razziali, l’esclusione dalla vita civile, la deportazione. Violenze accompagnate da una parola contro la quale continua a battersi: indifferenza.
«Mi sono resa conto – dice Liliana Segre – che la violenza e l’indifferenza sono due cose che vanno insieme. Ma, mentre la violenza si può combattere, dall’indifferenza non ci si può difendere, perché l’indifferenza è fatta di niente, è fatta di una nebbia che ti avvolge. E’ fatta di quello che si volta dall’altra parte per non vedere e al quale non puoi dire, anni dopo ‘tu mi hai fatto male voltandoti dall’altra parte’ perché lui dirà: ‘ma io non ti ho visto’».
Per questo continua a essere testimone attiva di quanto vissuto, soprattutto con i più giovani, e a insistere sull’importanza del non dimenticare: «Il presente – aggiunge – si fonda sul passato. Se non si studia la Storia, gli eroismi e gli errori del passato, è difficile crearsi un presente e prevedere un futuro di legalità».
La puntata propone anche un contributo esclusivo con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ripreso durante l’incontro privato con i superstiti e i famigliari delle vittima della prima strage nazifascista di Monchio, Susano e Costrignano del 18 marzo 1944.
Non mancano, inoltre, i video di Primo Levi che ricorda la tragedia di Auschwitz e di Enzo Biagi che in una puntata de “Il Fatto” parla con Franco Giustolisi dell’Armadio della vergogna che nascondeva i fascicoli dell’indagini sulle stragi nazifasciste.
Gli studenti del corso “Mafie e Antimafia” si interrogano sul perché è importante parlare ancora di fascismo. «Pensiamo alla Costituzione, i suoi principi, i valori a cui si ispira si pongono in netto contrasto con il fascismo, lo combattono e lo rendono illegale ».
L’ora di Legalità è un programma realizzato con la collaborazione della Sede Rai per l’Emilia-Romagna.
In redazione, Francesca Campagnoli, Barbara Capuano, Andrea Carini, Dario Collina, Angelo Gorizzizzo, Antonella Mascali, Loris Mazzetti, Giovanni Molaschi, Graziano Paiella, Barbara Paolucci, Stefania Pellegrini, Paola Severini Melograni.