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L’Italia del Rinascimento. Lo splendore della maiolica in mostra a Torino

Piatto con trofei musicali, Venezia, bottega di Maestro Jacomo da Pesaro, ca. 1540, Palazzo Madama, Torino - Maiolica

È allestita nella Sala del Senato di Palazzo Madama a Torino la mostra “L’Italia del Rinascimento. Lo splendore della maiolica“, curata da Timothy Wilson, in collaborazione con Cristina Maritano.

L’esposizione, che resterà aperta al pubblico fino al 14 ottobre 2019, presenta un insieme di maioliche rinascimentali prodotte dalle più prestigiose manifatture italiane, riunendo oltre 200 capolavori provenienti da collezioni private e dalle raccolte di Palazzo Madama.

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Nella Camera delle Guardie una grande vetrina, che evoca il mobile protagonista della sala da pranzo rinascimentale, la credenza, dove le raffinate maioliche erano esposte sia per essere ammirate sia per servire all’apparecchiatura della tavola.
Si entra poi nella Sala del Senato dove il percorso si snoda attraverso i principali centri produttori di maiolica in Italia, come Deruta, Faenza, Urbino, Gubbio, Venezia, Castelli e Torino, e si sofferma sulle caratteristiche della decorazione e sui principali artisti, tra i quali Nicola da Urbino e Francesco Xanto Avelli.

L’esposizione prosegue illustrando l’ampia varietà di temi riprodotti sulla maiolica istoriata, che, oltre ai soggetti religiosi, vede riccamente rappresentati soggetti profani, tratti dalla storia antica e dalla mitologia, o riguardanti la vita affettiva, come i temi amorosi, o lo status sociale dei committenti, come i servizi araldici.

Le fonti grafiche di questa pittura di storie derivano dai repertori di incisioni che circolavano nelle botteghe dei maiolicari e che erano il tramite per riprodurre su scala ridotta e per una visione domestica le più celebri invenzioni dei grandi pittori dell’epoca. Tra il 1400 e il 1500 si amplia e si differenzia l’uso delle maioliche nella vita sociale. Nell’arredamento della casa italiana, in particolare nelle residenze di campagna, le maioliche istoriate venivano esposte sulle credenze ma anche usate sulle tavole e potevano essere offerte come doni in occasioni quali il matrimonio e la nascita.

Piccole sculture, che talvolta mascheravano la funzione di calamai o fontane, erano usate a scopo decorativo negli interni privati. Particolarmente fiorente divenne l’uso della maiolica nei corredi da farmacia, commissionati in genere da istituzioni religiose.

Il percorso si conclude con una serie di capolavori, collocati in singole vetrine: una coppia di albarelli di Domenigo da Venezia, un grande rinfrescatoio di Urbino e la brocca in porcellana medicea di Palazzo Madama, eccezionale esemplare della prima imitazione europea della porcellana cinese, realizzato da maiolicari di Urbino che lavoravano a Firenze alla corte di Francesco I de’ Medici.

Durante la mostra sono in programma una serie di conferenze e un convegno internazionale dal titolo Il collezionismo fa grandi i musei.

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