“Dalla Terra alla Luna. L’arte in viaggio verso l’astro d’argento” è il titolo della mostra allestita a Palazzo Madama di Torino, a cura di Luca Beatrice e Marco Bazzini.
A cinquant’anni esatti dallo sbarco del primo uomo sulla Luna, l’esposizione aperta al pubblico fino all’11 novembre 2019, presenta oltre 60 opere: dipinti, sculture, fotografie, disegni e oggetti di design, che raccontano l’influenza dell’astro d’argento sull’arte e sugli artisti dall’Ottocento al 1969.
La Luna è il corpo celeste che più di ogni altro ha da sempre ispirato grandi avventure, esplorazioni fantastiche e letterarie, che vanno da Luciano di Samosata a Dante, da Ariosto a Leopardi, da Verne a Calvino. Nel 1865 esce il libro di Jules Verne, Dalla Terra alla Luna, che dà il titolo alla mostra. Da allora si sono diffusi libri, romanzi, fumetti, giocattoli e gadget che hanno come soggetto l’astro d’argento.
In mostra un corposo nucleo di una delle più importanti collezioni internazionali di questi materiali, appartenente a Piero Gondolo della Riva, in un ambiente da lui curato come fosse una “stanza delle meraviglie lunari”.
È a partire dall’Ottocento che nell’arte prende piede il tema del viaggio lunare, intrecciandosi con tematiche di esotismo, di progresso delle nazioni, di colonialismo anche se, per il momento, la Luna resta un luogo raggiungibile soltanto con la fantasia. I pittori romantici, in particolare, interpretando lo sguardo melanconico e sognante dell’uomo di fronte al mistero, declinano il tema del chiaro di luna, e tra questi i piemontesi De Gubernatis, Bagetti e Carutti di Cantogno con il dipinto del 1911 Sorge la luna.
Dopo questo esordio, la mostra prosegue proponendo opere delle avanguardie storiche: le atmosfere fiabesche di Marc Chagall, la metafisica rigorosa di Felice Casorati, la calligrafia minuziosa di Paul Klee, il surrealismo di Max Ernst e Alexander Calder.
Nella seconda parte del Novecento è invece lo spazio a rappresentare una vera e propria ossessione nell’arte: guardare oltre, toccare altre superfici, immaginare qualcosa di più lontano da noi. Non a caso si intitolano Concetto spaziale i lavori più famosi di Lucio Fontana. Giulio Turcato, invece, definisce Superfici lunari i suoi monocromi prodotti con materiali anomali, mentre Robert Rauschenberg realizza la serie di multipli Stoned Moon nel 1968 in prossimità dell’allunaggio e Mario Schifano ne riporta la visione, in chiave pop, attraverso la televisione, con Paesaggi TV.
In mostra, oltre a Yves Klein, il pittore simbolista Karl Wilhelm Diefenbach, Emilio Isgrò, Arturo Nathan e il concettuale olandese Van Hoeydonck la cui opera fu letteralmente portata sulla Luna e lì lasciata dalla missione Apollo 12. Presenti anche alcune immagini della Nasa e oggetti di design degli anni ’60 di autori come Vico Magistretti, Achille Castiglioni, Piero Fornasetti.
Giunti al 1969 la mostra arresta il proprio viaggio con una scultura di Fausto Melotti perché, arrivato sulla Luna, l’uomo è atteso da altri spazi, da nuove avventure.
Le opere esposte provengono, oltre che da musei torinesi, da importanti musei, istituzioni e collezioni private italiane ed europee.
In occasione della mostra sarà dedicato alla Luna un ciclo di conferenze al Circolo dei Lettori e una serie di proiezioni cinematografiche organizzate in collaborazione con il Museo del Cinema di Torino.
La mostra è realizzata in collaborazione tra Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, con il contributo della Regione Piemonte.