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Modigliani in mostra al Museo della Città di Livorno

Amedeo Modigliani (Livorno,1884 - Paris, 1920), Jeune fille rousse (Jeanne Hébuterne), 1918, olio su tela, 46 x 29 cm, collezione Jonas Netter
Amedeo Modigliani (Livorno,1884 – Paris, 1920), Jeune fille rousse (Jeanne Hébuterne), 1918, olio su tela, 46 x 29 cm, collezione Jonas Netter

Modigliani e l’avventura di Montparnasse. Capolavori dalle collezioni Netter e Alexandre” è il titolo della mostra che, fino al 16 febbraio 2020, è aperta al pubblico al Museo della Città di Livorno.

In esposizione dipinti e disegni appartenuti ai due collezionisti più importanti che lo hanno accompagnato e sostenuto nella sua vita. Paul Alexandre, primo fra tutti, che era al centro di un legame tra Livorno e Parigi, che lo ha sostenuto al suo arrivo a Parigi e che lo ha aiutato nel progetto scultoreo delle Cariatidi oltre che durante i suoi ritorni a Livorno nel 1909 e 1913. Ma anche e soprattutto Jonas Netter che ha riunito, come un esperto e geniale collezionista, i più bei capolavori del giovane livornese.

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Tra le opere in mostra è visibile il ritratto Fillette en Bleu del 1918, opera di grandi dimensioni che raffigura una bambina di circa 8-10 anni il cui vestitino e il muro retrostante sono dipinti di un delicato colore azzurro, in un ambiente ricolmo di dolcezza e innocenza; il ritratto di Chaïm Soutine del 1916, suo caro amico durante gli anni parigini più difficili, seduto con le mani appoggiate sulle ginocchia, dove si percepisce la grande sintonia tra i due e la stima che Soutine provava per Modigliani; il ritratto Elvire au col blanc (Elvire à la collerette) dipinto tra il ’18 e il ’19 raffigurante la giovane Elvira, ritratta da Modigliani ben quattro volte, due da vestita e due nuda, conosciuta ed ammirata a Parigi per la sua folgorante bellezza e per il suo caldo temperamento italiano; il ritratto Jeune fille rousse (Jeanne Hébuterne) del 1919, che ritrae la bella Jeanne Hébuterne di tre quarti, mentre si rivolge allo spettatore in un atteggiamento pieno di naturalezza ed eleganza e capace di catture l’attenzione con suoi profondi occhi azzurri.

Dei disegni si possono ammirare alcune Cariaditi tra i quali la Cariatide (bleue) del 1913. Il disegno appartiene al secondo ciclo che, a differenza del primo – costituito da studi per sculture ispirate all’arte primitiva – non è uno schizzo preparatorio, ma un’opera a sé stante dove la figura femminile è più rotonda e voluttuosa con contorni più sfumati e colorati.

Insieme alle opere di Modigliani sono esposti, inoltre, un centinaio di altri capolavori, anch’essi collezionati da Jonas Netter a partire dal 1915, opere rappresentative della grande École de Paris. Tra queste si potranno ammirare i dipinti di Chaïm Soutine, opere di Maurice Utrillo, Suzanne Valadon, Andrè Derain e Moïse Kisling.

La mostra, accompagnata da un catalogo pubblicato da Sillabe, è organizzata dal Comune di Livorno insieme all’Istituto Restellini di Parigi con la partecipazione della Fondazione Livorno, ed è curata da Marc Restellini con il coordinamento di Sergio Risaliti.

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