Nel centenario della nascita di Federico Fellini, Rai Teche, Rai Cinema e Aurora Tv dedicano il film documentario firmato da Eugenio Cappuccio “Fellini Fine Mai”.
Il film va in onda per Speciale Tg1, domenica 19 gennaio 2020 alle ore 23.30 su Rai1, dopo essere stato presentato alla Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia, in concorso nella sezione “Venezia Classic. Documentari sul Cinema”.
Quello che Cappuccio racconta in prima persona è un Fellini fatto rivivere attraverso la potenza delle immagini, dei suoni e delle fotografie custoditi da Rai Teche: frammenti di vita e di poetica del cinema, spesso sconosciuti, e svelati da chi ha avuto la fortuna di lavorare con lui e di condividere la sua esperienza come appunto Cappuccio che ricostruisce il percorso che lo ha portato a conoscere Fellini a Rimini quando era appena adolescente e poi, dopo aver studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia, a collaborare come assistente sul set di “Ginger e Fred”.
Attraverso materiali di repertorio e interviste, Cappuccio parte dai luoghi in cui Fellini ha iniziato a raccontare le sue storie, e si lancia verso nuove scoperte del suo “mondo segreto” che troverà la sua massima espressione nelle possibilità offerte da Cinecittà: un viaggio personale e familiare intimo, ma anche uno sguardo agli “incompiuti” di Fellini.
Nel film documentario anche numerose testimonianze come quelle di Vincenzo Mollica, Antonello Geleng, Sergio Rubini, Francesca Fellini, Andrea De Carlo, Mario Sesti.
A questi si aggiunge la voce (e la matita) di un altro grande che negli ultimi anni di vita e lavoro di Fellini lo ha affiancato per dare forma e colore ai sogni del Maestro: Milo Manara.
Proprio il rapporto tra Fellini e Manara è uno dei complessi e originali binari percorsi alla scoperta dei “segreti” di un uomo e di un cinema che sullo schermo non metteva la parola “Fine” al termine delle vicende raccontate.
Da “Viaggio a Tulum”, in cui lo stesso Eugenio Cappuccio, allora giovanissimo assistente alla regia di Fellini, fu coinvolto in circostanze paradossali, fino a Mastorna, film rimasti su carta, i cui disegni non sono mai diventati pellicola.