Alla fine degli anni ’90 il giovane regista neozelandese Peter Jackson gira una trilogia cinematografica tratta dalla celebre saga “Il Signore degli Anelli” dello scrittore inglese J.R.R. Tolkien.
Quando uscirono nelle sale, tra il 2001 e 2003, i tre film registrarono un grande successo, collezionando, tra l’altro, anche molti premi Oscar.
È solo una delle conferme di quanto “Il Signore degli Anelli” e il suo spin off “Lo Hobbit” siano tanto popolari sebbene a lungo relegati in quella che viene definita “letteratura di genere”.
Il documentario “Tolkien – Il professore, l’anello e il tesoro”, in onda mercoledì 8 gennaio 2020 alle ore 20.18 su Rai5, racconta non solo e non tanto l’opera, quanto l’uomo e l’intellettuale J.R.R. Tolkien, la sua formazione e la sua unicità nel panorama letterario mondiale.
Attraverso lettere, scritti e interviste scopriamo così che il professor Tolkien era non solo un letterato e un filologo, ma anche uno specialista che, basandosi sulle sue profonde conoscenze linguistiche, aveva persino inventato una lingua artificiale, il quenya, con la quale era anche in grado di comporre versi.