Nel cinquecentesco Palazzo Tarasconi di Parma è allestita una mostra dedicata ad Antonio Ligabue (1899-1965).
L’esposizione, aperta al pubblico fino al 30 maggio 2021, presenta 83 dipinti e 4 sculture di Ligabue, che illustrano i temi che più hanno caratterizzato il suo percorso artistico, dagli autoritratti ai paesaggi, agli animali selvaggi e domestici.
L’allestimento, appositamente progettato da Cesare Inzerillo per creare un’atmosfera di fusione fra pittura e scultura, conduce il visitatore all’interno dell’immaginario creativo di Antonio Ligabue.
Un nucleo importante di opere è dedicato al mondo naturale, in particolare al regno animale; sia a quello della Bassa Padana, ambientato in una quotidianità di duro lavoro nei campi (come nella tela Aratura del 1961), o di semplice vita agreste (come nel dipinto Cortile del 1930), ma anche e soprattutto a quello selvatico, dove protagonisti sono tigri, leoni, leopardi, iene. Esemplari a tal proposito sono alcune opere esposte a Parma, come Leopardo con bufalo e iena (1928), Tigre assalita dal serpente (1953), Re della foresta (1959), Vedova nera (1951).
Il percorso espositivo prevede, inoltre, una sezione con 15 opere plastiche di Michele Vitaloni (Milano, 1967) che condivide con Ligabue una particolare empatia verso il mondo naturale e animale.
La mostra “Ligabue e Vitaloni. Dare voce alla natura”, ideata e realizzata da Augusto Agosta Tota, Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi, è organizzata dal Centro Studi e Archivio Antonio Ligabue di Parma ed è promossa dalla Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma.
L’esposizione è dedicata alla memoria di Flavio Bucci, l’attore recentemente scomparso che, con la sua indimenticabile interpretazione, aveva dato volto ad Antonio Ligabue nel film diretto nel 1982 da Salvatore Nocita.