Su Rai5 la commedia in tre atti di Carlo Goldoni “La bottega del caffè” nella versione scenica del 1973, con Tino Buazzelli. La regia è di Emo Fenoglio.
Lo spettacolo viene proposto da Rai Cultura giovedì 29 febbraio 2024 alle ore 15.40.
L’opera teatrale di Goldoni è stata rappresentata la prima volta a Mantova nella primavera del 1750 dalla Compagnia Medebach.
La bottega del caffè – La trama
La bottega del caffè di Ridolfo si trova in un campiello veneziano vicino a una bisca e a una bottega di barbiere.
Ridolfo è preoccupato per quanto sta accadendo al giovane mercante di stoffe Eugenio che frequenta la bisca: un abile giocatore, il conte Leandro, lo sta portando alla rovina. Di ciò ne discute proprio con Pandolfo, il biscazziere.
A godere, invece delle disgrazie altrui è don Marzio, che frequenta la bottega del caffè e si impiccia sempre degli affari degli altri. Proprio con don Marzio il giovane Eugenio ha contratto un debito, impegnando gli orecchini di Vittoria, sua moglie. E così, don Marzio, dopo aver raccontato a tutti del credito che vanta, è interessato a conoscere altre notizie sulle perdite al gioco di Eugenio.
Ad essere presa di mira dalle maldicenze di don Marzio è anche una ballerina che abita nel campiello. Essendo stato respinto, l’uomo parla di lei come di una donnaccia che tradisce il conte Leandro che la mantiene.
Ridolfo cerca di aiutare Eugenio a vendere delle stoffe per permettergli di far fronte ai debiti e tornare sulla retta via. Ma il risultato non è quello sperato da Ridolfo. Anzi Eugenio, dopo aver corteggiato la ballerina, sia per far dispetto al conte Leandro, sia per verificare i costumi di lei, soccorre una forestiera, Placida, che è arrivata a Venezia per cercare il marito che l’ha abbandonata.
Placida è la moglie del conte Leandro, che si scopre di non essere un nobile bensì un fannullone. Anche la donna, però, non sfugge alle calunnie di don Marzio. L’uomo, infatti, la descrive a Vittoria come un’avventuriera venuta in cerca di Eugenio. A Vittoria racconta, poi, delle perdite al gioco del marito e degli orecchini impegnati e, come se non bastasse, le dice anche che il marito la tradisce proprio con Placida.
La malignità di don Marzio fa nascere così liti e discordie fra tutti. Ma le sue falsità non reggono a lungo e vengono ben presto scoperte.