Rai Cultura propone, venerdì 15 novembre 2024 alle ore 10.00 su Rai5, Manon Lescaut, dramma lirico in quattro atti di Giacomo Puccini.
Lo spettacolo è stato registrato nel 2019 al Teatro alla Scala.
L’opera è presentata nella prima versione andata in scena al Teatro Regio di Torino il primo febbraio 1893 come documentata nell’Edizione critica curata da Roger Parker edita da Casa Ricordi nel 2013.
Sul podio il Maestro Riccardo Chailly.
La regia è di David Pountney.
L’allestimento di Pountney ambienta la storia d’amore tragica e struggente fra Manon Lescaut e il cavaliere Des Grieux in una stazione ferroviaria vittoriana.
Le scene sono di Leslie Travers, i costumi di Marie-Jeanne Lecca, le luci di Fabrice Kebour. La coreografia è di Denni Sayers.
Protagonisti sul palco Maria José Siri nel ruolo del titolo, Roberto Aronica in quello di Renato Des Grieux e Massimo Cavalletti come Lescaut. Accanto a loro, Carlo Lepore (Geronte di Ravoir), Marco Ciaponi (Edmondo, Maestro di ballo, Lampionaio), Emanuele Cordaro (Oste), Alessandra Visentin (Un musico), Daniele Antonangeli (Sergente degli arcieri), Gianluca Breda (Un comandante di marina).
Completano il cast i Musici interpretati da Barbara Lavarian, Roberta Salvati, Silvia Spruzzola, Julija Samsonova, Maria Miccoli.
Il Coro e l’Orchestra sono del Teatro alla Scala.
Maestro del Coro Bruno Casoni.
Ispirata alla sventurata seduttrice creata dall’Abbé Prévost nel 1733, Manon Lescaut è l’ultima di una serie di opere ottocentesche derivate dal romanzo francese e il primo vero successo di Puccini, che non temette il confronto con l’omonima opéra-comique di Massenet del 1884.
Lunga e travagliata fu la genesi del lavoro, a cominciare dal libretto, passato di mano in mano a tanti letterati (fra cui Giuseppe Giacosa, Luigi Illica, Domenico Oliva, Marco Praga) del quale Ricordi stampò la prima edizione senza indicare i nomi degli autori.
Nonostante il trionfo della prima, Puccini modificò la partitura a più riprese nei trent’anni successivi e Ricordi pubblicò ben otto versioni. Ad accomunarle lo sforzo di rendere al meglio le drammatiche atmosfere che fanno precipitare l’incantamento iniziale dei due giovani verso un destino funesto, facendo di Manon la più disperata delle donne sconfitte.
La regia televisiva è di Patrizia Carmine.