Al Maxxi di Roma omaggio dell’artista e filmmaker inglese Isaac Julien all’architetta italo-brasiliana Lina Bo Bardi.
La mostra “Lina Bo Bardi. Un meraviglioso groviglio”, a cura di Luigia Lonardelli, offre al pubblico l’opportunità di riscoprire questa pioniera dell’architettura italiana sotto nuovi punti di vista.
L’interesse di Isaac Julien per Lina Bo Bardi nasce negli anni Novanta quando, durante un viaggio in Brasile, vede alcuni edifici da lei progettati. Da allora il percorso artistico del filmmaker inglese si è più volte intrecciato con l’universo creativo dell’architetta, instaurando un proficuo e felice dialogo tra le loro opere.
Frutto di un lavoro di ricerca durato oltre sei anni, “Lina Bo Bardi. Un meraviglioso groviglio” è un’immersiva installazione multicanale presentata su nove schermi.
Le immagini sono state girate in alcuni edifici di San Paolo e Salvador, progettati da Lina Bo Bardi tra gli anni Sessanta e Ottanta.
Ad accompagnarci in questo viaggio sono le attrici Fernanda Montenegro e Fernanda Torres. Madre e figlia nella vita, Montenegro e Torres interpretano il ruolo di Lina Bo Bardi, rispettivamente in età matura e da giovane, portando in scena alcuni dei brani più intensi tratti dai suoi scritti.
Isaac Julien ha interamente ripensato lo spazio della Galleria 3 del MAXXI, concependo una vera e propria opera d’arte on-site: dai tendaggi alle sedute, ai collage fotografici creati appositamente per questa occasione.
Ci si immerge così nella vita e nell’opera di Lina Bo Bardi: le sue esperienze di vita, le sue riflessioni sulla politica, la società e la cultura sono presentate sia attraverso la sua personale visione architettonica che attraverso la visione artistica di Julien.
La video installazione di Isaac Julien – cuore pulsante della mostra – avvolge lo spettatore e supera i confini tra le discipline artistiche, le epoche e i continenti.
Concepita come un film a più livelli, l’opera viene proiettata simultaneamente e alternativamente su nove schermi e il tempo perde così la sua dimensione cronologica. I piani narrativi si sovrappongono ed entrambe le attrici – la giovane Lina e la Lina in età avanzata – si ritrovano presenti nella stessa scena.
In questo modo il confine tra finzione e realtà è sfocato e la linearità del percorso biografico viene messa in discussione.
Come scriveva la stessa Bo Bardi in uno dei passaggi più celebri ed evocativi delle sue lettere: “Il tempo lineare è un’invenzione occidentale. Il tempo non è lineare, è un meraviglioso groviglio in cui, in ogni momento, si possono scegliere punti e inventare soluzioni, senza inizio né fine”.
L’opera di Lina Bo Bardi è un felice esempio di come l’unione di diverse culture sia capace di ispirare e generare una fervida energia creativa.
Grazie alla sensibilità di Isaac Julien il rapporto di Lina Bo Bardi con la poliedrica cultura brasiliana e il legame con l’Italia, sua terra d’origine, emergono in tutta la loro complessità.
Parte integrante della mostra al MAXXI sono poi una serie di collage fotografici realizzati dall’artista per il MAXXI e una selezione di materiali d’archivio legati a Lina Bo Bardi. Inoltre, una timeline, che si snoda nel corridoio vetrato della Galleria 3 e approfondisce la genesi della produzione del film, ricostruendo le varie tappe della ricerca e delle riprese, e, in conclusione della mostra, un focus con una selezione di riviste originali che testimonia e mette in luce la versatilità e l’attualità dell’opera di Lina Bo Bardi.
La mostra “Lina Bo Bardi. Un meraviglioso groviglio” è aperta al pubblico dal 23 settembre 2020 al 17 gennaio 2021.