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“Tournée”, un film di Mathieu Amalric – Recensione

Un'immagine del film "Tournée"

La tournée del titolo è quella che una piccola compagnia di spogliarelliste americane compie tra le città francesi della costa atlantica. Le ragazze, non più giovanissime e con qualche chilo in eccesso, ma dotate di vitalità, simpatia e senso dell’umorismo, praticano il New Burlesque, un genere di spettacolo sottratto ai dettami del voyeurismo tradizionale e teso a rivendicare una sorta di sensualità nuova, liberata, dove l’esibizione orgogliosa e maliziosamente ammiccante del corpo femminile prevede l’accentuazione delle componenti giocosamente autoironiche e beffarde, eccentriche e spudoratamente kitsch.

A guidare la troupe Joachim Zand, un ex produttore televisivo francese ormai in disgrazia che, dopo anni di esilio in America, ha riversato su quella tournée i sogni residui di un improbabile riscatto. Il disegno di quest’uomo ammaccato, sempre in bilico tra esaltata irrequietudine e doloroso disincanto, afflitto dall’ombra lunga di un passato doloroso, segnato da amori mancati, inganni, tradimenti (di qui il rancore feroce che raccoglie nella sua incauta sortita a Parigi, dove invece sperava di ottenere finanziamenti per lo spettacolo), si frange sul ritratto corale delle spogliarelliste, dietro la cui incontenibile esuberanza scorre sottotraccia un senso di malinconia e spaesamento (la messa in scena asseconda la sconnessione tra lo spazio, costituito da anonimi non luoghi, e le ballerine straniere, impossibilitate a entrare in contatto con il Paese che attraversano).

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Giunto al suo quarto lungometraggio dietro la macchina da presa, Mathieu Amalric ha scelto qui di ragionare sul rapporto tra la magia dello spettacolo e il prosaico vissuto quotidiano dei componenti della troupe. La struttura narrativa del film alterna le esibizioni delle ballerine sulla scena ai momenti più intimi in cui la macchina da presa si aggira tra le quinte dei teatri, i camerini, i saloni e le camere d’albergo delle località attraversate dalla tournée, conferendo al tutto un andamento volutamente dispersivo e, insieme, sbrigliato, libero.

Il richiamo più immediato ed evidente, segnalato da molti critici, è Morte di un allibratore cinese di Cassavetes, ma la memoria va a tutto un certo cinema della Nuova Hollywood degli anni Sessanta e Settanta che rifletteva sul disincanto e sulla fine amara del sogno americano. Si pensi a film come Il re dei giardini di Marvin di Rafelson o Un uomo a nudo di Perry (ma cento altri titoli si potrebbero aggiungere), abitati da personaggi parimenti affaticati e perplessi, la cui euforia di facciata – l’euforia di chi si ostina nonostante tutto a inseguire miraggi impossibili – faticava a mascherare lo sconcerto e lo sconforto, la consapevolezza del fallimento.

Nicola Rossello

Scheda film

Titolo: Tournée
Regia: Mathieu Amalric
Cast: Miranda Clocasure, Suzanne Ramsey, Linda Marracini, Angela De Lorenzo, Alexander Craven, Mathieu Amalric, Damien Odoul, Ulisse Klotz, Simon Roth, Joseph Roth, Aurèlia Petit, Antoine Gouy, Andrè S.Labarthe, Pierre Grimblat, Jean-Toussaint Bernard, Anne Benoit, Florence Ben Saduin, Erwan Ribard, Julie Ferrier
Durata: 111 minuti
Genere: Commedia
Distribuzione: No.Mad Entertainment
Anno: 2011

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