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Giorni e nuvole

Manifesto del film Giorni e nuvoleSilvio Soldini ha inteso qui tratteggiare un tema di bruciante attualità – la perdita improvvisa del lavoro e del benessere economico –, soffermandosi soprattutto sui risvolti “privati”, affettivi ed esistenziali, della questione: la messa in crisi del rapporto coniugale e familiare conseguente alla nuova situazione di insicurezza e precarietà; lo spaesamento doloroso generato dal venir meno della propria rassicurante immagine e dignità sociale; la scelta dell’isolamento come rifugio regressivo, spazio malato entro cui mascherare angosce e oscuri sensi di colpa – la propria vergognosa e inconfessabile condizione esistenziale –, alimentando nel contempo un logorante senso di inadeguatezza a una realtà contemporanea percepita come una giungla feroce, priva di regole certe.

Antonio Albanese e Margherita Buy nel film Giorni e nuvoleTutta la prima parte della pellicola, la più godibile e di più sicura tenuta, esibisce in limpido e sciolto stile la tensione narrativa e la densità espressiva del Soldini migliore, quello, per intenderci, de L’aria serena dell’Ovest (1990). La messa in scena del fantasma del declassamento sociale trova nel progressivo percorso di afflizione di Michele ed Elsa i suoi accenti più acuti e convincenti. A metà del film si avverte però un certo impaccio nel proseguire il racconto, che da lì in poi procede in modo un po’ meccanico e compassato, sino alla sequenza finale, aperta a una cauta speranza (un epilogo che accusa un senso di stonato e di voluto).

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Memore forse degli esiti deludenti di Agata e la tempesta (2003), il suo film meno risolto, Soldini ha scelto in questa occasione di lavorare su toni e registri stilistici assai diversi, contaminando e decantando l’intelaiatura del melodramma intimista con i modi della commedia di costume. Una scelta, questa, che si sorregge soprattutto sulla conduzione degli interpreti, di Antonio Albanese in particolare, reinventato qui rispetto ai suoi ruoli abituali. Ad Albanese il regista ha chiesto di smussare le connotazioni più cupe e patetiche del suo itinerario di degradazione attraverso il filtro di un umorismo sottile, venato di una nota di grottesco e di amaro disincanto. La prova dell’attore restituisce bene il disorientamento e la fragilità interiore della figura di Michele. Ma Albanese non possiede il physique du role per rendere pienamente credibile la tipologia sociale del suo personaggio, sicché i disagi e i traumi del borghese d’alto affare precipitato nell’indigenza stentano talora a trovare un timbro adeguato.

Nicola Rossello

Scheda film

Titolo: Giorni e nuvole
Regia: Silvio Soldini
Cast: Margherita Buy, Antonio Albanese, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston,  Fabio Troiano, Carla Signoris, Paolo Sassanelli, Antonio Carlo Francini, Teco Celio, Naldo Ninchi
Durata: 116 minuti
Genere: Drammatico
Distribuzione: Warner Bros
Data di uscita: 26 Ottobre 2007

Sinossi

Elsa e Michele sono una coppia colta e benestante con vent’anni di matrimonio alle spalle e una figlia di nome Alice. La loro serenità anche economica ha permesso a Elsa di lasciare il lavoro e coronare un antico sogno: laurearsi in storia dell’arte. Ma improvvisamente la loro vita cambia: Michele le confessa di aver perso il lavoro.
Il futuro non si presenta più così tranquillo e prevedibile: svanisce la certezza di poter contare su stabilità e serenità. Gli equilibri che sembravano consolidati rischiano di crollare e di travolgere ogni aspetto della loro vita, persino il rapporto con Alice. Moglie e marito sono costretti ad affrontare la crisi, ognuno a modo suo, contando sulla non comune forza della loro unione. Ma questo basterà a salvarli?

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La Sapienza Università di Roma - Foto di Diego Pirozzolo
Fondazione Roma Sapienza, “Arte in luce” X edizione

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