Culla del musicista Vincenzo Valente (Corigliano Calabro 1855 – Napoli 1926), il quale da molti è ritenuto il creatore dell’operetta italiana, Corigliano, città situata sulla costa jonica della Calabria, si pone come focolaio di una interessante e appassionata rinascita dei rapporti tra poesia dialettale d’autore e composizione musicale.
L’esponente più fecondo e significativo di tale operazione è il musicista Roberto Longo. Il frutto del suo impegno e del suo estro artistico oggi possiamo ascoltarlo e valutarlo grazie al CD dal titolo Rose e Mimose, prodotto dall’Associazione Culturale Koiné. Il disco è in vendita dal dicembre scorso.
Egli ha selezionato 15 testi dalla produzione poetica dialettale di autori che sono seriamente impegnati nel campo degli studi storici e/o glottoantropologici. Autori (come Rinaldo Longo, Giulio Iudicissa, Enzo Cumino ed altri) che hanno radicato in lui il convincimento che nell’era di Internet e di una miriade di mass media è corretto pensare che il centro di irradiazione della cultura e della moda può essere dappertutto. Non è più valido pensare ad un sistema unidirezionale cristallizzato. Là dove è forza creativa convincente lì è il centro di irradiazione di vitali onde culturali. Le “cappelle” decisionali dominanti sono annullate. Nel sistema globalizzato di Internet l’unica legge è dettata dall’algoritmo uguale per tutti. È periferia chi in questo sistema non sa proporsi, è centro chi sa proporsi.
La lingua dei testi è dunque quella coriglianese, quella della comunità nel cui grembo sono nati fra gli altri Vincenzo Valente, Aroldo Tieri, Rino Gattuso, e le emozioni che le canzoni suscitano sono quelle prodotte da un tuffo in sonorità universali che solo la parte sottocorticale più antica e più misteriosa del nostro cervello sa cogliere.
Roberto Longo propone la sua musica accompagnando con la sua chitarra la voce convincente e coinvolgente della emergente cantante Ginevra. Qualità canori sopraffini le sue, sottolineate dal virtuosismo e dalla bravura rara del musicista coriglianese, suo marito nella vita, il quale con le corde del suo strumento produce ritmo, armonia e melodia che si sposano e si integrano con le sonorità delle parole e di una voce impeccabile. I temi trattati sono l’amore (predominante), il brigantaggio, la santità.
Finalmente un disco che ti prende e ti invita all’ascolto con attenzione e partecipazione. L’incisione è accurata e limpida. Il prodotto è esaltante e di qualità, accostabile ai CD migliori prodotti da Eugenio Bennato. A proposito, Bennato conosce il canzoniere coriglianese? Quanti conoscono le belle melodie di Stano Metta su testi di Francesco Maradea? Quanti sanno che il musicista preferito da Salvatore Di Giacomo era Vincenzo Valente? Sarebbe ingiusto relegare a periferia quello che anche in passato fu, come Napoli, centro vitale nel campo della canzone. Roberto Longo aderisce al principio che i segni artistici del proprio patrimonio culturale vanno non solo conservati, ma valorizzati e attualizzati.
Si invita a meditare sulle qualità e sul significato di Rose e Mimose. Dietro l’impegno profuso dagli autori e dalla produzione c’è una mente orgogliosa di appartenere ad una civiltà di indiscusso valore che ha tratto la sua origine da Sibari antica, la città magno greca dove nel VI secolo a.C. il lirico corale Ibico era di casa.
Volendo usare una espressione ormai vecchia, ma rispondente alla nostra realtà e utile per capirci, diciamo che l’onda musicale (quindi sonora), che dalla periferia muove verso il centro, chiede di essere rilevata, compresa e valutata con intelligenza, evitando di confonderla con il magma sterile dei luoghi comuni.
Recensori e critici musicali … all’erta!
R.D.L.
Per contatti: robertolongo71@yahoo.it
Scheda CD
Titolo: Rose e Mimose. Canzoni in vernacolo
Voce: Ginevra
Chitarra: Roberto Longo
Cori: Maria Pina Longo
Banditore: Giuseppe Longo
Produzione: Associazione Culturale Koiné
Testi: Rinaldo Longo, Francesco Maradea, Giulio Iudicissa, Teresa Gallina, Enzo Cumino, Francesco Longo, Giorgio Pisani.