L’ultima missione ripropone personaggi, temi, atmosfere del repertorio del polar francese contemporaneo, applicando una sorta di torvo estremismo visivo (la fotografia di Denis Rouden, desaturata e stilizzatissima, cadenzata sui grigi e sui neri potenti, ci consegna una Marsiglia spettrale, antinaturalistica: un paesaggio da incubo in cui l’eroe tragico sperimenta il disorientamento, l’impotenza, la perdita di sé) a una trama convulsa, a tratti affannosa, imperniata su un duplice tracciato narrativo: l’inchiesta su un assassino seriale, l’uscita di galera di uno psicopatico omicida: due vicende parallele destinate a convergere nella figura di Schneider, il protagonista della pellicola.
Se però l’organizzazione del racconto si muove nel rispetto dei canoni consolidati del genere, l’attenzione di Olivier Marchal è rivolta soprattutto all’analisi comportamentale dei personaggi, allo studio dei caratteri, a cui vengono sacrificati quegli elementi di linearità e secchezza propri del film criminale classico.
La pellicola si presenta come una riflessione sul carattere intrinsecamente osceno e insostenibile della rappresentazione dell’orrore. Marchal vuole suggerirci che non è possibile fissare il volto della Medusa, assistere all’epifania del Male, senza doverne poi pagare un prezzo altissimo, senza restarne irrimediabilmente coinvolti nell’anima e nel corpo. Se Subra, il personaggio che nel film incarna il male nella sua dimensione demoniaca, è indotto a compiere i suoi misfatti per poter contemplare e gioire della lenta agonia delle sue vittime, Schneider e Justine appaiono entrambi legati compulsivamente al ricordo straziante delle atrocità di cui sono stati testimoni. L’uno e l’altra patiscono il senso di colpa di chi è sopravvissuto alla morte dei suoi cari; senso di colpa che si traduce in chiusura solipsistica, rabbia impotente, sete di vendetta: pulsioni autodistruttive dietro cui s’intuisce un fondo d’innocenza e di purezza.
Schneider rifiuta dunque di scendere a patti con il marciume che lo circonda. Scegliendo di disobbedire ai suoi capi e di continuare a lottare, egli cerca di trovare una risposta alle proprie angosce e, insieme, di riaffermare contro tutto e tutti un superiore e irriducibile senso di giustizia.
Nicola Rossello
Scheda film
Titolo: L’ultima missione
Regia: Olivier Marchal
Cast: Daniel Auteuil, Olivia Bonamy, Francis Renaud, Philippe Nahon, Catherine Marchal, Virginia Anderson, Guy Lecluyse, Gerald Laroche, Swan Demarsan, Christian Mazzucchini
Durata: 2h e 01′
Genere: Thriller
Distribuzione: Medusa
Data di uscita in Italia: 18 Aprile 2008
Sinossi
Dopo il brutale omicidio dei suoi genitori, Justine vive nella solitudine tipica di coloro che diventano quasi invisibili. Ma il rilascio anticipato di uno degli assassini risveglia in lei paura e dolore. Justine trova conforto e compassione in Louis Schneider, un poliziotto della Squadra Omicidi di Marsiglia, una città nella quale crimini particolarmente efferati e brutali continuano a restare misteriosamente impuniti, mettendo in cattiva luce la polizia. Schneider, un individualista incorruttibile, decide di mettersi contro i suoi superiori e apre un’inchiesta che lo condurrà alle soglie dell’inferno. Forse aiutare Justine lo porterà ad una qualche forma di redenzione?