La pellicola si presenta come un’amara riflessione sull’amicizia, sulla difficoltà per l’uomo contemporaneo di stabilire rapporti amicali autentici per chiusura alle emozioni, vizio di egoismo, pervicace attaccamento alla propria solitudine.
Ma il film non convince.
Non convince perché la sceneggiatura è macchinosa (caso alquanto insolito per una commedia di costume “alla francese”). Perché gli attori recitano senza molta convinzione. Perché Patrice Leconte non possiede il brio e l’esuberanza inventiva di Cédric Klapisch, né l’arguzia e la sottile ironia riflessiva di Agnès Jaoui. Perché il film manca di coraggio e appare per molti versi reticente: il rapporto tra François e Bruno sembra talora alludere a un’attrazione omoerotica (il vaso greco di cui François all’improvviso s’incapriccia, tanto da arrivare a sborsare, per acquistarlo, una cifra esorbitante, quel vaso celebra, non a caso, il sodalizio tra Achille e Patroclo, un sodalizio non esente, come è ben risaputo, da implicazioni amorose…), ma il gioco metaforico si esaurisce in qualche accenno impreciso e non trova un adeguato sviluppo nel racconto. Leconte rinuncia, cioè, ad approfondire gli elementi più propriamente omoerotici che il copione sembrava qua e là suggerire. Evita di rischiare su un terreno insidioso (per eccesso di cautela? per disinteresse verso l’argomento in questione?). Sceglie invece di perseguire un progetto più ambizioso: tentare la via dell’apologo morale. Scelta in sé pienamente legittima, beninteso, ma che avrebbe richiesto, per essere sostenuta, di una scrittura dal respiro più adeguato alle intenzioni.
Nicola Rossello
Scheda film
Titolo: Il mio migliore amico
Regia: Patrice Leconte
Sceneggiatura: Jérome Tonnerre et Patrice Leconte
Cast: Daniel Auteuil, Dany Boon, Julie Gayet, Julie Durand, Jacques Mathou, Marie Pillet, Elisabeth Bourgine, Henri Garcin, Hacques Spiesser
Durata: 94 minuti
Genere: Commedia
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita in Italia: Dicembre 2006