La Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti di Firenze presenta dal 28 ottobre 2008 al 25 gennaio 2009 oltre sessanta ritratti straordinari che sottraggono Giovanni Fattori (1825 – 1908) allo stereotipo dei soggetti militari e delle maremme contadine.
Non solo, dunque, pittore di popolo in armi e nature incontaminate, di placidi buoi e cavalli al galoppo, ma anche osservatore della società del proprio tempo, oltre che abile comunicatore di se stesso.
In mostra alcune delle icone della ritrattistica di ogni tempo: La cugina Argia, I fidanzati, Ritratto della prima moglie, Testa di buttero, Il bersagliere, Signore in giardino e il celebre Autoritratto del 1894.
Esposti, inoltre, due dei tre inediti scoperti. Si tratta dei ritratti di alcuni membri della famiglia Pieruccetti: la piccola Emma, la madre Giulia Natali (non in mostra) e il padre Arcangiolo. Commissionati direttamente da quest’ultimo intorno al 1868, furono conservati nell’abitazione di Livorno sino alla sua morte.
Il trittico è ora documentato per la prima volta e ricomposto in modo da farne apprezzare l’omogeneità formale e iconografica.
“La mostra”, spiega la soprintendente Cristina Acidini, “propone per tutto ciò un
affresco ignorato, fascinoso e intrigante. Consentirà al pubblico di conoscere, capire e interpretare la società toscana della seconda metà dell’Ottocento, ma anche di apprezzare nell’esatta misura l’alto valore tecnico-creativo di Fattori, quale figura centrale del rinnovamento della ritrattistica nell’arte moderna italiana. Agli studiosi si offre inoltre l’opportunità di approfondire e rileggere criticamente l’intera produzione dell’artista”.
Curata da Giovanni Matteucci e Carlo Sisi, l’esposizione, articolata in sette sezioni, rende omaggio a Fattori nel centenario della morte.
La mostra è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze con la Galleria d’arte moderna, l’Istituto Matteucci di Viareggio e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Il catalogo è pubblicato da Sillabe.