A Roma, la Fondazione “Volume!” presenta “Nacht und Nebel” di Iván Navarro, un progetto a cura di Antonio Arévalo.
La mostra, attraverso un intervento istallativo, vuole rievocare l’atmosfera della città di Roma tra il settembre 1943 e il giugno ‘44, quando, occupata dalle truppe naziste, fu esposta ai bombardamenti e alle persecuzioni e la sua popolazione cercava rifugio in sotterranei, cunicoli, tunnel. Anfratti bui che divennero salvezza ma a volte anche sinonimo di morte, come nel caso delle fosse Ardeatine che furono scenario di un efferato eccidio nazista.
L’artista ha concepito sette pozzi in mattoni e cemento dalla forma circolare, quadrata o triangolare, contenenti ognuno una scritta al neon: ODIO, OCCHIO, ECCO, ECO, EX, BECCO ed ECCIDIO.
Ciascuna delle scritte di luce ha una sua consistenza reale e allo stesso tempo illusoria. Solamente la metà inferiore delle parole è, infatti, realizzata con il neon curvato, l’altra metà è riflessa in uno specchio: la parola così può essere letta solo attraverso la sua duplicazione speculare.
Navarro usa il linguaggio come strumento per il risveglio delle coscienze, come l’ultima delle libertà possibili. Le parole sono epifanie luminose moltiplicate in contenitori di dolore, memoria e vita.
La mostra è aperta al pubblico dal 2 marzo al 5 maggio 2012.