Il MACA, Museo di Arte Contemporanea di Acri (CS), dedica a Francesco Guerrieri un’ampia retrospettiva, a cura di Teodolinda Coltellaro, che resterà aperta al pubblico da sabato 31 marzo al 27 maggio 2012.
Maestro della ricerca gestaltica, strutturalista e programmatica in campo pittorico, l’artista calabrese è stato protagonista prima del Gruppo ’63, e successivamente del binomio Sperimentale p., con la pittrice Lia Drei, sua compagna di vita.
Guerrieri nella sua ricerca ha sempre privilegiato l’incontro tra uomo e infinito, da realizzarsi entro i limiti fisici dei sensi.
I suoi dipinti, come suggeriva Lia Drei nei suoi Diari, «devono essere osservati, guardati e vissuti lentamente, così dagli occhi ti entrano nel cuore e poi nell’anima».
Attraverso una collezione di oltre 50 dipinti, questa esposizione segue le tappe fondamentali di oltre mezzo secolo di carriera artistica e ricerca teorica di Guerrieri: dai richiami ancestrali delle viscerali opere polimateriche dei primissimi anni ’60, fino alle recentissime sublimazioni cromatiche e agli studi strutturali e programmatici, passando attraverso gli affascinanti risultati delle ricerche dell’artista su struttura, ritmo e vuoto.
Un percorso che, come spiega lo stesso pittore, è lo specchio dell’evoluzione terrestre: «Il nostro mondo, si dice, ebbe origine da un magma ribollente. In un secondo tempo la materia si raffreddò e si organizzò in ordinate stratificazioni. Il paragone potrà sembrare eccessivo, ma, allo stesso modo, potrei dire che, come pittore, per costruire l’ordine visivo dovevo conoscere prima il caos primordiale». Le opere polimateriche in mostra, quindi, si collocano come inizio degli inizi, fondamento dei successivi cinquant’anni di lavoro.
Numerose le rassegne collettive e le mostre personali che hanno permesso in questi anni al pubblico di cogliere il percorso artistico di Francesco Guerrieri, al quale recentemente è stato consegnato il Premio alla Carriera dalla Regione Calabria, in occasione della sua partecipazione fuori concorso a Limen Arte 2009.
Inoltre, alcune sue opere sono alla GNAM, al MACRO e alla Fondazione La Quadriennale d’Arte di Roma, oltre che alla Fondazione VAF/Stiftung di Francoforte sul Meno, al MART di Rovereto, al MADI Museum di Dallas e in più di trenta altre istituzioni museali in Italia e all’estero.