A Genova, presso Palazzo Ducale, Loggia degli Abati, dal 16 giugno al 19 agosto 2012 è aperta al pubblico una mostra antologica di Mario Dondero, uno dei maggiori fotoreporter italiani.
Fotografie note e inedite di reportage realizzati in ogni parte del mondo, ritratti di artisti, di letterati, scatti che ripropongono momenti storici in varie città d’Europa e volti di gente comune sono l’occasione per ripercorrere il lavoro di Dondero, in cinquant’anni di viaggi, impegno civile e sociale.
Sulle orme di colui che considera un maestro insuperato, Robert Capa, e del grande documentarista Joris Ivens, di cui diverrà amico, la sua attenzione si rivolge da subito alla fotografia engagée: guerre, conflitti sociali e politici, avvenimenti internazionali sono catturati e immortalati dal suo obiettivo. Celebre lo scatto che coglie il crollo del Muro di Berlino.
Nel 1959, davanti alla sede delle Editions de Minuit immortala Claude Simon, Claude Mauriac, Jérôme Lindon, Robert Pinget, Nathalie Sarraute e Claude Ollier, scrittori che appartennero a quella che in seguito fu chiamata la corrente del nouveau roman.
Mario Dondero ha ritratto i più grandi protagonisti del cinema e del teatro italiani del Novecento e intellettuali di rilevanza internazionale, tra gli altri Beckett, Ionesco, Sartre e Simon De Beauvoir, Foucault, Althusser e Francis Bacon.