Roma – Il Museo Carlo Bilotti – Aranciera di villa Borghese – propone dal 21 febbraio all’ 1 giugno 2014 la mostra “Mafai-Kounellis. La libertà del pittore”, evento espositivo in cui dipinti di Mario Mafai sono oggetto di un “incontro” con uno dei massimi artisti contemporanei, Jannis Kounellis.
In mostra circa quaranta tele di Mafai, provenienti da collezioni private. Il nucleo più consistente è costituito da opere realizzate tra il 1958, anno in cui il maestro inizia a dipingere astratto, e il 1965, anno della sua scomparsa. A queste si aggiungono una decina di opere figurative realizzate dal 1928 al 1955.
L’esposizione, nella Sala del Ninfeo al piano terra del Museo, ha il segno artistico di Jannis Kounellis che, in seguito all’invito del curatore della mostra, Bruno Corà, ha formulato un intervento unico nel suo genere che si configura come un grande omaggio al più anziano maestro. Come scrive Corà nel suo testo in catalogo, si tratta di un’opera gesto, un gesto globale, forte e semplice con il quale Kounellis usa il suo linguaggio di lamiere per offrire e sostenere le tele di Mafai.
Una ricca e esauriente sezione documentaria – curata da Giulia Mafai, figlia dell’artista – è allestita al piano superiore del Museo con foto, autografi, libri, locandine, cataloghi e altri reperti che tracciano la metamorfosi del percorso biografico di Mafai e le sue relazioni artistiche.
La mostra, accompagnata da un catalogo edito da Gli Ori, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con il Centro Studi Mafai Raphaël e organizzata da Zètema Progetto Cultura.