La commedia del potere si presenta, in apparenza, come un film politico di denuncia, un istant-movie ispirato a una serie di vicende e personaggi reali. Sennonché la sostanza della pellicola è ben altra, come ben altri si indovinano essere stati gli intendimenti del regista (“Io non volevo denunciare degli eventi di cui tutti erano a conoscenza. Volevo mostrare quali potessero essere le ripercussioni sull’animo umano del potere, qualunque esso sia, e fino a che punto potesse portare le persone”).
Claude Chabrol non è interessato ai dati della cronaca, da lui assunti in funzione meramente strumentale. La storia che si dipana sullo schermo alla fin fine ha assai poco da spartire con lo scandalo politico-finanziario delle tangenti Elf, da cui la sceneggiatura prende le mosse. L’affaire in questione, che anni addietro occupò a lungo le prime pagine dei giornali francesi, è sì richiamato alla memoria delle platee transalpine attraverso una serie di allusioni discrete, ma inequivocabili; ma tali ammiccamenti – questo è il punto – non alterano in alcun modo la prospettiva morale del racconto. La commedia del potere non vuole essere una requisitoria, un atto d’accusa sui meccanismi della corruzione nel mondo della politica e dell’alta finanza. Letto in quest’ottica, il film si ridurrebbe a essere una ben misera cosa. Quello che Chabrol intende proporci è invece il ritratto comportamentale – prima ancora che psicologico – di una donna in carriera e, insieme, una riflessione morale sul delirio di onnipotenza generato dall’esercizio incontrollato del potere.
La pellicola – assai più una commedia di costume che un thriller giudiziario – rinuncia consapevolmente alle atmosfere e alle situazioni tipiche del noir francese “classico” di ascendenza simenoniana: l’intrigo “giallo” (gli snodi del racconto relativi all’inchiesta e agli impedimenti che vengono frapposti all’inchiesta) resta un elemento secondario, funzionale alla messa a fuoco del personaggio principale e del suo percorso morale. Ma la sottile e ambigua tensione narrativa, che la più recente produzione dell’autore ci aveva reso familiare, conserva in questo caso un che di meno lucido e di meno incisivo, di più sfocato.
Nicola Rossello
Scheda film
Titolo: La commedia del potere
Regia: Claude Chabrol
Cast: Isabelle Huppert, François Berléand, Patrick Bruel, Robin Renucci, Maryline Canto, Thomas Chabrol, Jean-François Balmer, Pierre Vernier, Jacques Boudet, Philippe Duclos, Jean-Christophe Bouvet, Roger Dumas, Yves Verhoeven
Durata: 110 minuti
Genere: Drammatico
Distribuzione: BIM
Data di uscita in Italia: Ottobre 2006