Palazzo Ducale di Genova presenta, dall’ 11 aprile al 23 agosto 2015, la retrospettiva di August Sander, fotografo tedesco del XX secolo, realizzata in collaborazione con la Photographische Sammlung / SK Stiftung Kultur di Colonia e con il Goethe Institut Genua.
In esposizione oltre cento immagini, suddivise in diverse sezioni, che offrono una panoramica sulla sua intera e variegata produzione: dagli scatti della sua serie più famosa “Uomini del XX secolo” – che offre uno spaccato della società del suo tempo non limitandosi a rappresentare personaggi famosi ma gli uomini di tutte le età, di tutte le classi sociali impegnati nelle più disparate occupazioni – ai numerosi altri progetti che realizzò durante la sua vita.
La sezione Uomini del XX secolo è suddivisa in 7 sottosezioni che presentano varie categorie umane: I Contadini, Gli abili Commercianti, Le Donne, Classi sociali e Professioni, Gli Artisti, La Città, Gli Ultimi.
Con “Studi, l’Uomo” Sander approfondì la sua ricerca sul ritratto combinando dettagli di mani e volti in collage di grande formato. Nella fotografia di paesaggio tratteggiò il carattere di molte regioni e indugiò con l’obiettivo anche su dettagli geologici e botanici.
Ciò che sorprende in queste fotografie è l’atteggiamento dei personaggi così apparentemente distaccato dall’istante dello scatto, come se l’espressione delle persone così riprese fosse conforme all’idea che quelle avevano di sé, di ciò che in loro è più tipico, anziché l’adozione di una posa per loro più vantaggiosa, ma, al tempo stesso, più artefatta. E’ come se le qualità narrative dei soggetti fossero già presenti e che il compito del fotografo fosse solamente quello di rispettare la loro più autentica natura. Il rigore e l’attenzione di Sander nel voler cogliere le peculiarità di un paesaggio e dei suoi abitanti, anche al di fuori del suo ambiente familiare, sono evidenti nelle foto di paesaggi, monumenti e costumi tradizionali che scattò durante il suo viaggio in Sardegna nel 1927. Documentò l’isola proprio come Colonia, la sua patria di adozione i cui edifici storici furono per la maggior parte distrutti durante il secondo conflitto mondiale.