Il soggiorno di Eisenstein in Messico, nel 1931, è illustrato da Peter Greenaway secondo un’angolazione squisitamente privata. Il suo film si occupa poco o nulla della travagliata lavorazione di Que viva Mexico! (più di quaranta ore di pellicola girata e mai montata), bensì delle esperienze umane ed esistenziali del grande cineasta sovietico, soffermandosi in particolare sulle acrobazie erotiche in camera da letto attraverso cui Eisenstein, complice un fascinoso assistente del luogo, viene a scoprire le proprie inclinazioni omosessuali.
Greenaway si prova, almeno a tratti, a spingere sul pedale dell’ironia irridente (i contrasti con i finanziatori del film, in particolare con la signora Sinclair; l’incontro con Diego Rivera e Frida Kahlo, qui nelle vesti di statuine da presepe; il rinvenimento dei disegni pornografici con cui Eisenstein si trastullava nelle ore di svago…), un’ironia che tuttavia sembra faticare non poco a trovare le giuste cadenze, nonché un bersaglio adeguato. Per il resto, il regista britannico, mettendo a frutto il proprio innegabile talento figurativo, si affida al consueto repertorio di rutilanti apparati scenografici, posti al servizio, in questa occasione, di uno sperimentalismo linguistico che, nella sua esibita e incontinente eccentricità, fatica alquanto a trovare una propria dimensione, tanto da far nascere talora il sospetto, nello spettatore, di trovarsi di fronte a un esercizio di stile ambizioso, ma a conti fatti compiaciuto, sterile, fine a se stesso: un gioco in larga parte stanco e inerte, dove è ben arduo rinvenire la mano dell’autore di Giochi nell’acqua.
Nicola Rossello
Scheda film
Titolo: Eisenstein in Messico
Regia: Peter Greenaway
Cast: Elmer Bäck, Luis Alberti, Maya Zapata, Rasmus Slätis, Jakob Öhrman, Lisa Owen, Stelio Savante
Genere: Commedia
Durata: 105 minuti
Distribuzione: Teodora Film
Uscita: 4 giugno 2015