«Vi capita mai di guardare qualcuno e chiedervi cosa gli passa per la testa?»
Così inizia il meraviglioso Inside Out, un cartone animato per tutte le età, esilarante, ricco e profondo allo stesso tempo! Un film che racconta con straordinaria semplicità un pezzo importante della vita di una ragazza, Riley, e della sua famiglia: si stanno trasferendo in una nuova città, con tutto ciò che ne consegue. Il cambiamento di casa ed, a maggior ragione, di città, è uno degli eventi più stressanti della vita di una persona e, proprio per questo, offre un ottimo spunto per osservare dall’interno cosa vive la protagonista, che sperimenta una gran varietà di emozioni.
In modo sapiente, nel film si sceglie di non parlare delle emozioni. Sono loro stesse a parlare, e guardandolo ci si riscopre a sorridere di sé, identificandosi con quelle che più ci toccano. Anche se questo, in realtà, non è del tutto corretto: il cartone infatti mostra come ciascuno di noi sperimenti tutte le emozioni ed aiuta a riconoscere l’utilità di ciascuna di esse. Siamo abituati a pensare in termini di emozioni positive e negative, buone e cattive, tuttavia queste accezioni, ancor più che errate, sono piatte: non tengono conto della complessità e della profondità di ciò che sperimentiamo, nascondono la tridimensionalità delle nostra esperienza. Lo si vede ad esempio quando Gioia, che sin dall’inizio del film cerca di tenere il timone di controllo, “non funziona”, nel senso che non riesce ad ottenere ciò che vorrebbe. Nel momento in cui Bing Bong – l’amico immaginario dell’infanzia di Riley – si sta disperando, Gioia non riesce a smuoverlo, in quel momento non è funzionale! Interviene, allora, Tristezza, sotto lo sguardo preoccupato di Gioia, che stavolta la lascia fare. È solo l’ascolto di Tristezza, che accoglie il bisogno di piangere di Bing Bong, che rende possibile riprendere la marcia!
«Come ci sei riuscita?» le chiede Gioia sbalordita, lei che fino ad allora aveva pensato a Tristezza come qualcosa da tenere a bada e relegare in uno spazio ben definito (cosa che in effetti fa all’inizio del primo giorno di scuola!). È così che Gioia impara ad apprezzare Tristezza al punto da cederle il comando quando Riley sta scappando di casa.
Allo stesso modo Rabbia diventa necessaria quando c’è bisogno di trovare un modo per far rientrare Gioia e Tristezza nel quartier generale; lo stesso vale per Paura e Disgusto. Ognuna delle emozioni diventa importante e significativa se accetta di non essere la sola! Così nel film i ricordi, inizialmente tinti di un solo colore-emozione, pian piano si arricchiscono di significati in un’integrazione che rappresenta una conquista fondamentale perché consente di connettere aspetti fino ad allora slegati e, quindi, in conflitto.
Le letture che offre questo film sono molteplici e multisfaccettate e si arricchiscono nel momento in cui si può “guardare da dentro” anche ciò che stanno vivendo gli altri personaggi, ad esempio nella scena in cui la famiglia è a tavola e c’è un’interazione di Riley con i suoi genitori e di questi fra loro. Vivere la scena dall’interno di ciascun protagonista consente di osservare e comprendere con sorriso, ironia e straordinaria leggerezza cosa accade, ad esempio, in uno scambio di coppia.
Numerosi sono i passaggi significativi che si colgono nel film e diversi i momenti intensi, come quando Gioia comprende i propri limiti e riesce a farsi da parte, o il passaggio profondamente commovente in cui Bing Bong sceglie di fermare il suo viaggio e consentire a Gioia il suo cammino, essendo diventato ormai “pesante”. Toccante e profondo poiché lascia emergere anche il senso del tempo e del nostro continuo trasformarci con un implicito e forte messaggio: perché si possa stare nel presente è necessario che il passato resti nel passato!
Valentina Carleo
Psicologa Psicoterapeuta
Scheda film
Titolo: Inside Out
Regia: Pete Docter, Ronnie del Carmen (co-regia)
Genere: Animazione
Durata: 94 minuti
Distribuzione: Walt Disney Picture
Anno: 2015