HomeNotizie breviMarco Fidolini, Polittici 1983/2015

Marco Fidolini, Polittici 1983/2015

Il Museo Casa Masaccio a San Giovanni Valdarno (AR) dedica un omaggio all’artista Marco Fidolini, presente nella raccolta del museo, in occasione dei suoi 50 anni di lavoro.

La rassegna Marco Fidolini, Polittici 1983/2015 (Epifanie metropolitane) a cura di Giorgio Di Genova, promossa nell’ambito del progetto Toscana ‘900 Piccoli Grandi Musei 2015, si sviluppa in quattro diverse sedi – in palazzo d’Arnolfo, nella Pieve di San Giovanni Battista, nel Museo della Basilica di S. Maria delle Grazie e nella Casa Giovanni da San Giovanni – dal 21 novembre al 31 dicembre 2015.

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La scelta delle opere esposte è stata orientata sul tema dei polittici. Tema che riassume comunque tutta la produzione di Fidolini, costantemente imperniata su cicli pittorici di forte impatto civile-esistenziale e metropolitano-industriale.

Le opere, realizzate a partire dai primi anni Ottanta, esaltano i manufatti e le architetture, le presenze-assenze dell’uomo come oggetto biologico, con l’intento allarmante di interferire sulla condizione umana e le relative inquietudini del nostro tempo. Anche gli inserti autobiografici travalicano il loro vissuto intimo e privato, sottoposti allo stesso sguardo estraniante degli altri scenari fissati sulle tele.

Gli stessi assemblaggi dei polittici esposti – 28 in tutto, alcuni dei quali inediti – con le loro architetture di contenimento e le relative sintonie strutturali, riaffermano le relazioni e le consonanze con la tradizione pittorica trecentesca e rinascimentale che, al di là dei contrassegni di una sacralità finalizzata al culto, impongono una riflessione sugli sviluppi della figurazione dell’arte contemporanea e delle mutazioni concettuali-linguistiche trasferite, senza nostalgie anacronistiche, in un contesto laico-storico ben definito dalle contingenze esistenziali del nostro perimetro quotidiano.

Anche il sottotitolo della rassegna, Epifanie metropolitane, racchiude e definisce i percorsi del lavoro dell’artista che, fin quasi dagli esordi, attinge idealmente alla grande tradizione rinascimentale toscana e nordica, per giungere fino al Novecento di area metafisica o a quello tedesco affine alla Nuova Oggettività e al Realismo Magico o a ritessere, in alcune opere, i legami di una koinè arcaica distillata dalla cultura etrusca.

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