La funzione iconografica delle opere letterarie e la loro capacità di ispirare gli artisti di tutti i tempi è il tema della mostra che coinvolge i Musei Civici di Palazzo Mosca, Casa Rossini e lo Scalone Vanvitelliano di Pesaro.
L’esposizione, dal titolo Illuminati. Immagini dalla letteratura: Bellini, Dalì e i contemporanei, è aperta al pubblico fino al 3 aprile 2016 ed offre l’occasione per assistere ad un confronto inedito tra esempi del patrimonio museale, che testimoniano sin dall’antichità l’uso di testi letterari come fonti iconografiche per le opere d’arte.
Il percorso parte dai Musei Civici e dal capolavoro di Giovanni Bellini l’Incoronazione della Vergine, che tra gli episodi della predella realizza una delle più celebri versioni della storia di San Giorgio che uccide il drago, così come viene riportata dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine (XIII sec.).
Si prosegue con una sala che riunisce importanti esempi del patrimonio, alcuni dai depositi ed esposti per l’occasione, con riferimento in particolare alle Metamorfosi di Ovidio ma anche alla Bibbia. Tra questi la Morte di Adone (1639) di Giovan Francesco Gessi ed Ercole e Onfale (1661) di Giovanni Antonio Peruzzini.
Dopo gli esempi più antichi si passa ad un genio “illuminato” del Novecento quale Salvador Dalì, con le sue fantasiose tavole surrealiste dedicate all’Inferno di Dante, e al video dell’artista contemporanea Rä di Martino, ispirato al racconto The Swimmer di John Cheever da cui venne tratto l’omonimo film divenuto un cult, interpretato da Burt Lancaster. L’opera mostra una troupe impegnata in un provino alla ricerca di un nuovo attore per il remake del film, mentre una voce fuori campo legge alcuni passi del racconto, creando un cortocircuito molto singolare tra letteratura arte e cinema. L’opera chiude la prima tappa del percorso e sottolinea come l’utilizzo della letteratura come fonte iconografica per le immagini visive, sia stata ereditata in età moderna dal cinema.
L’esposizione prosegue a Casa Rossini dove al secondo piano sono allestite le tavole del Purgatorio di Dalì, in pendant con alcuni pregiati volumi della Divina Commedia della collezione Olivieri.
Scendendo nel piano interrato si passa all’arte contemporanea e si trova ambientata la suggestiva scultura Giuliano e Delio di Francesco Arena; tratta dalle Lettere dal Carcere di Gramsci, l’opera traduce le ultime due lettere ai figli, interpretate come una traccia per guidare i colpi del flessibile dati sulla pietra per realizzare l’opera.
Lo Scalone Vanvitelliano, architettura di per sé già significativa e simbolica, accoglie infine il Paradiso di Dalì che anticipa e introduce l’ascesa a spirale dello scalone; rimasta priva di edificio dopo la guerra, la scala barocca sale verso l’ignoto e come nel sogno di Giacobbe sembra portare in paradiso (Genesi 28,10-19). In questa cornice particolarmente evocativa troviamo Terra, l’installazione sonora di Francesca Grilli che attraverso un disco di vinile contenente frammenti di meteorite, diffonde i suoni di tre paesaggi sonori che si riferiscono a tre esagrammi tratti dal libro cinese de I Ching.
L’evento, a cura di Marcello Smarrelli, è organizzato dal Comune di Pesaro – Assessorato alla Bellezza e Sistema Museo in collaborazione con Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani, presso le cui collezioni è possibile ammirare pregiati volumi illustrati, alcuni dei quali, tra il Quattrocento e l’Ottocento, concessi in prestito e inseriti nel percorso espositivo.