Al Palacongressi di Rimini è in programma, il 4 e 5 marzo 2016, un convegno sul tema “Sono adulto. Disabilità: diritto alla scelta e progetto di vita”.
Spesso, persone con disabilità di trenta, quaranta o anche cinquant’anni vengono considerate eterni “ragazzi”, trattati come se fossero ancora adolescenti da familiari e operatori che vivono al loro fianco e se ne prendono cura. In realtà, questi eterni ragazzi, in molti casi sono uomini e donne che – pur con difficoltà – stanno facendo un percorso di vita e di crescita. Il convegno ha dunque l’ambizione di diffondere un nuovo punto di vista.
All’incontro sono attesi più di 800 partecipanti. Nel corso di 2 sessioni plenarie e di 12 workshop prenderanno la parola più di 30 relatori.
Dal dibattito sulla legge sul «Dopo di noi» all’inserimento nel mondo del lavoro, fino all’affettività e sessualità nella disabilità, sono molti i temi che saranno affrontati.
Ancora oggi, l’ingresso delle persone con disabilità nell’età adulta è un percorso accidentato. La realizzazione del progetto di vita di una persona con disabilità deve misurarsi con ostacoli di diversa natura: dall’accesso al mondo del lavoro, dove spesso stereotipi e pregiudizi limitano le opportunità occupazionali, alla scelta del luogo e della casa dove andare ad abitare, fino alla possibilità di vivere una vita sessuale e di coppia, talvolta condizionata dai limiti anche severi posti dalle disabilità. Temi che saranno affrontati, principalmente, dallo psicologo Carlo Lepri, dall’assistente sociale Ivana Ferrazzoli, dalla psicologa Cecilia Marchisio e dallo psicoterapeuta e sessuologo Fabio Veglia.
Sempre nell’ottica di promuovere l’autodeterminazione nelle persone con disabilità è fondamentale ripensare la programmazione degli interventi e dei servizi rivolti alla disabilità adulta, nella prospettiva di coniugare il potenziamento della qualità della vita tramite un’attenta analisi dei bisogni individuali e l’innalzamento della qualità della riabilitazione, con una specifica attenzione valutativa all’organizzazione dei sostegni.
Ne parleranno, affrontando diversi punti di vista, Dario Ianes e Lucio Cottini, docenti di pedagogia speciale, il sociologo Renzo Scortegagna, lo psicologo e fondatore della Fattoria Sociale Fabio Comunello.
Ampio spazio sarà dedicato al ruolo dei siblings, con l’intervento di Alessia Farinella, e soprattutto al dibattito sul “Dopo di noi” perché come afferma il giornalista Gianluca Nicoletti, che sarà presente al convegno, «una legge sul “Dopo di noi” potrebbe colmare un vuoto di civiltà che riguarda più di due milioni di famiglie italiane. Sono quelle, come la mia, che hanno in carico persone disabili. Ci culliamo nella fierezza nazionale di una legge sull’inclusione scolastica “che il mondo c’invidia”, ma scoppia l’imbarazzo alla domanda cosa sia previsto per gli inclusi, quando nell’età adulta tornano ed essere esclusi».
E sulla legge sul “Dopo di noi”, che ha appena ripreso il suo iter in Senato, interverrà anche Roberto Speziale, presidente dell’Anffas.
Tra le testimonianze di persone con disabilità: Claudio Imprudente, tra gli ideatori del “Progetto Calamaio”, Cinzia Rossetti del Movimento vita indipendente e Don Giacomo Panizza, il prete operaio fondatore del Progetto Sud.