In occasione del primo centenario della morte di Umberto Boccioni (1882-1916), il Comune di Milano dedica all’artista futurista, dal 23 marzo al 10 luglio 2016, una grande mostra con circa 280 opere esposte tra disegni, dipinti, sculture, incisioni, fotografie d’epoca, libri, riviste e documenti.
Allestita presso Palazzo Reale e curata da Francesca Rossi (Castello Sforzesco) con Agostino Contò (Biblioteca Civica di Verona), la mostra, che ha per titolo “Umberto Boccioni (1882 – 1916). Genio e memoria”, è ricca di novità, concepita con un originale taglio critico che offre un percorso selettivo sulle fonti visive che hanno contribuito alla formazione artistica e all’evoluzione dello stile dell’artista.
Insieme all’eccezionale corpus di 60 disegni di Boccioni del Castello Sforzesco, l’esposizione, articolata in due grandi sezioni e sviluppata in ordine cronologico e per nuclei tematici, fonda la sua struttura anche su scritti e documenti identificati e catalogati di recente alla Biblioteca Civica veronese: in particolare una rassegna stampa futurista riunita a partire dal 1911, alcuni libri, appunti sciolti e fotografie e una raccolta di ritagli di riproduzioni artistiche. Si tratta in questo caso di un documento originalissimo, un ‘atlante’ di modelli, una sorta di ‘book’ elaborato da Boccioni nella sua fase prefuturista, utilizzato per studiare ma anche come diario visivo che incrocia in modo fluido e dinamico ricordi intimi con una ricognizione di forme artistiche del passato e della modernità.
Alcune delle opere citate in questo “Atlante” saranno presentate in mostra (Richard Miller, La Vecchia, Genova, Raccolte Frugone; Sir Frederic Leighton, Le fanciulle greche che giocano a palla, Kilmanorck, The Dick Institute; Jacques Emile Blanche, Il Cherubino di Mozart, Reims, Musée des Beaux-Arts; Frank Brangwyn, I fabbri, Leeds Art Galleries) e saranno per la prima volta poste accanto a quelle opere di Boccioni per verificarne la relazione artistica (La Nonna, Venezia, Fondazione di Venezia). Esempi talvolta di una cultura figurativa che spazia dal XV secolo alla contemporaneità, come il Ritratto di Massimiliano I imperatore d’Asburgo di Giovanni Ambrogio De Predis del Kunsthistorisches Museum di Vienna (1502), le stampe di Albrecht Dürer (una delle quali appartenuta a Boccioni), o il Ruscello dello svedese Anders Zorn presentato alla Biennale di Venezia del 1905.
Tutti questi materiali saranno esposti in una sequenza articolata che approfondisce temi e aspetti cruciali della poetica di Boccioni quali lo sviluppo del concetto del dinamismo in rapporto alla figura umana (La donna al caffè, Milano, Museo del Novecento), al ritratto (Materia, raffigurante il ritratto della madre, collezione Mattioli), alla veduta paesaggistica e urbana (Le officine di Porta Romana, Milano, Gallerie d’Italia).
Il Museo del Novecento, che custodisce il nucleo pittorico e scultoreo di Boccioni più consistente al mondo in una collezione pubblica e che presta al percorso di mostra 11 delle sue opere, partecipa alle celebrazioni che Milano dedica al maestro del movimento futurista presentando nelle sue sale un percorso temporaneo dedicato alla stagione “prefuturista”, dove il legame con la tradizione e lo slancio verso la modernità è particolarmente evidente nelle opere di Balla, Carrà, Russolo e, naturalmente, Boccioni – poi firmatari del primo Manifesto della pittura futurista del 1911.
L’esposizione “Umberto Boccioni (1882 – 1916). Genio e Memoria” rientra nell’ambito del programma di ‘Ritorni al futuro’, il palinsesto culturale pensato per la primavera 2016 dal Comune di Milano che propone oltre cento appuntamenti.
«Nel centenario della scomparsa di Umberto Boccioni, il Comune di Milano è orgoglioso di presentare una mostra frutto di un percorso di ricerca assolutamente nuovo e originale, che ha visto collaborare in modo fecondo tre dei principali poli artistici del Comune: Castello Sforzesco, Museo del Novecento e Palazzo Reale, la prestigiosa sede espositiva che ospita la mostra – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un’occasione speciale per rendere l’omaggio dovuto alla memoria di uno dei principali artisti del Novecento, ma anche un punto di partenza per un rilancio della ricerca e degli studi sulla sua opera. Anche per questo la mostra dedicata a Boccioni costituisce una delle più importanti iniziative di ‘Ritorni al futuro’, un progetto pensato per proporre in un solo palinsesto oltre cento proposte artistiche e performative legate tra loro che ruotano intorno all’idea di futuro. Un programma che trova in Boccioni e nella sua opera una delle interpretazioni più significative della tensione del presente verso il futuro».
Frutto di un progetto di ricerca curato dal Gabinetto dei Disegni della Soprintendenza del Castello Sforzesco, la mostra è promossa dal Comune di Milano – Cultura ed è prodotta e organizzata da Castello Sforzesco, Museo del Novecento e Palazzo Reale con la casa editrice Electa.