È dedicata a Varlin, pseudonimo di Willy Leopold Guggenheim (Zurigo, 1900 – Bondo, 1977), uno fra i protagonisti della pittura del Novecento, la mostra che dal 24 marzo al 10 luglio 2016 è aperta al pubblico nelle sale di Palazzo Bentivoglio, a Gualtieri (RE).
L’esposizione presenta 39 opere di cui 33 dipinti e 6 disegni a tecniche miste su carta, provenienti da collezioni private svizzere e italiane, che ripercorrono il percorso creativo dell’artista svizzero tra il 1940 e il 1973.
La rassegna, curata da Sandro Parmiggiani e realizzata in collaborazione con l’Archivio Varlin di Bondo (Svizzera), è la seconda iniziativa organizzata dal Comune di Gualtieri e dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue.
Varlin affermava: “Nella mia pittura cerco sempre l’umano”. È l’umanità dei perdenti, dei miserabili, dei semplici, dei vagabondi, quella che Varlin ritrae, sempre con ironia e con profonda pietà, attraverso un uso particolare del colore, steso su supporti (tele o tavole di legno) di cui talvolta lascia libere zone della superficie che diventano esse stesse fatto pittorico.
Nella mostra di Gualtieri è possibile ammirare capolavori come “Heini Gantembein” (1953), “Livia” (1955), “Ritratto di Hans Theler” (1963), “Ritratto del prof. Corbetta” (1973), “Leni” (1973), “Ritratto di Giovanni Testori” (1971-72), “Ecce homo (autoritratto)” (1967), “Corridoio a Bondo” (1964), “Piazza Zott a Bondo” (1964), “Montepulciano” (1965-1966), “Atrio della stazione di Montreux” (1966-1968).
L’esposizione, accompagnata da un catalogo edito da Skira, si avvale della collaborazione della Fondazione Matasci per l’arte di Tenero (Svizzera) e della Compagnia del Disegno di Milano, che da anni promuovono l’opera dell’artista.