La Galleria Stein, nei suoi due spazi di Milano (corso Monforte) e Pero – MI – (via V. Monti) ospita, dal 12 maggio all’ 8 ottobre 2016, un’ampia retrospettiva di Mimmo Paladino, curata da Eduardo Cicelyn.
L’esposizione, in un unico evento, racconta, attraverso più di venti dipinti e sculture insieme ad alcune celebri installazioni, la genesi e i passaggi artistici più significativi di uno tra i più importanti artisti italiani contemporanei.
Il percorso espositivo, ordinato in sette sezioni tematiche, prende avvio da Milano, dove sono raccolti i primi lavori di un giovane Paladino che negli anni Settanta si rivolge alla pittura per definire la propria identità.
Quindi a Pero, nella più grande delle sei sale, viene ricostruita la grande installazione presentata alla Biennale di Venezia del 1988. È l’opera che diventa il fulcro attorno al quale ruota l’avventura di un artista ormai maturo e consapevole di sé.
La rassegna ripercorre alcune delle tematiche tipiche della cifra espressiva dell’artista campano, dalle geometrie che analizzano lo spazio e lo ridisegnano, alla scultura che è riflessione sugli elementi archetipici di forma e volume, fino alla sala dei grandi quadri dai colori primari, gialli, rossi, bianchi e neri.
La sala dell’oro, uno degli elementi fondanti del linguaggio di Paladino, tra la luce gialla e i timbri del nero e del bianco che ne punteggiano la superficie, fa da controcanto luminoso alla grande opera dei legni bruciati tra arti spezzati e figure nere consumate dal fuoco.