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Jalal Sepehr, a Milano la mostra del fotografo iraniano

Jalal Sepehr, Red Zone, 2015, 70x100 cm, c-print, Courtesy l’artista e Officine dell’Immagine, Milano
Jalal Sepehr, Red Zone, 2015, 70×100 cm, c-print, Courtesy l’artista e Officine dell’Immagine, Milano

Jalal Sepehr, tra i fotografi più interessanti della scena contemporanea iraniana, arriva in Italia con la mostra As far as the eye can see, in programma a Milano dal 26 maggio al 9 luglio 2016 negli spazi di Officine dell’Immagine.
Il progetto espositivo, che ripercorre la sintesi poetica degli ultimi dieci anni di Jalal Sepehr, si concentra soprattutto su quelle serie fotografiche e su quelle modalità stilistiche che più significativamente hanno segnato la sua unicità lessicale, come ad esempio l’utilizzo del tappeto persiano come tratto distintivo.

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La mostra milanese, curata da Silvia Cirelli, si apre con la recente serie Red Zone (2015), che svela la dimensione intima di un popolo – non specificatamente iraniano, ma mediorientale in generale – costretto a vivere in una quotidianità in allarme, in una red zone per l’appunto, dove la minaccia e il pericolo sono i fedeli compagni di viaggio. Su di un lungo camminamento, fatto di splendidi tappeti persiani, ora un enorme masso caduto dal cielo, ora una violenta tempesta di sabbia, o un aereo che ha appena preso il volo, sembrano puntualmente ostacolare il passaggio, rendendo difficile una qualsiasi via di fuga.

Il tappeto torna come elemento centrale anche nell’ambientazione surreale di Water and Persian Rugs, del 2004, diventando invece un ponte immaginario fra passato e presente, una magnetica superficie scivolosa che si è obbligati ad attraversare, se si vuole davvero essere protagonisti del proprio tempo, senza aver troppa paura dell’inaspettato.

Seguono poi la suggestiva serie Knot del 2011 e l’opera Girl and the Mirror del 2010, realizzate entrambe tra le mura e le caratteristiche cupole di argilla della splendida antica città di Yazd, nell’Iran centrale.
Chiude infine la mostra, l’ultimo progetto fotografico di Sepehr, Color As Gray (2014-2016), che con elegante fragilità s’interroga sulla drammatica realtà della guerra.

Jalal Sepehr è nato in Iran, a Teheran, nel 1968, dove attualmente vive e lavora. Ha iniziato a fotografare nel 1995, imparando da autodidatta. Dopo un’esperienza di tre anni in Giappone, Sepehr torna in Iran, dove fonda il sito Fanoos Photo insieme al fotografo Dariush Kiani. Al suo attivo ha numerose partecipazioni in mostre e Festival internazionali.

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